Ieri al Falcone-Borsellino il taglio del nastro della nuova area per i passeggeri, ma è solo il primo tassello di un ambizioso piano da 252 milioni di euro, di cui 68,4 sono previsti per il 2024/2027
PALERMO – La gestione degli scali aeroportuali attraversa un cambio di paradigma sul piano finanziario. La fonte di entrate con cui si finanzia il servizio offerto alle compagnie aeree non è più quello di noleggio slot. Anzi, talvolta sono proprio le compagnie aeree ad avere il potere contrattuale in mano e dietro la certezza di copertura di tratte strategiche si paga il prezzo sul ruolo naturale dello scalo dal punto di vista tecnico. Bisogna quindi creare un’economia interna all’aerostazione affinché essa abbia la capacità di concedere vantaggi economici alle compagnie senza chiudere bilanci in passivo e addirittura rendere la struttura un catalizzatore di traffico passeggeri. Su questa strada sta procedendo l’aeroporto internazionale di Palermo, il Falcone-Borsellino, che anno dopo anno, superata la crisi dovuta alla pandemia, sta registrando un sensibile e progressivo aumento degli utili e del traffico aereo e passeggeri.
La ricetta, seguita dallo scalo del capoluogo siciliano come dai più importanti aeroporti internazionali del mondo, è quella del commercio all’interno dell’aerostazione, con locazione degli spazi commerciali e quota sul fatturato. Un 30% sulle vendite che con il food vale per il 2023 un valido contributo a un bilancio in attivo il cui valore di produzione ha sfiorato i cento milioni: 97.390.346 euro, con un utile netto di 12.235.898 euro. Su queste cifre, il fatturato delle attività non aviation è stato lo scorso anno di 18.599.108 euro. La ricetta sembra essere quella esatta. Sul bilancio di esercizio 2023, infatti, il food & beverage ha registrato un +70,11% rispetto al 2022.
Inaugurati 3.000 mq all’Aeroporto di Palerno
Ieri sono stati inaugurati tremila metri quadrati restituiti ai passeggeri, nuovi finger e un piano investimenti che pare puntare dritto al sorpasso dell’aeroporto bergamasco Orio al Serio. Il traffico passeggeri del Falcone-Borsellino ha infatti raddoppiato quello tra il 2015 e il 2023, anno in cui ha chiuso a quota 8.083.748. Tra il primo gennaio e l’ultimo di aprile di quest’anno i passeggeri sono stati 2.233.533 e le aspettative sono di un ulteriore incremento di settecentomila rispetto allo scorso anno. “Potremmo arrivare anche a nove milioni”, ha azzardato Vito Riggio, amministratore delegato di Gesap, la società compartecipata a capo dello scalo.
“Circa il trenta percento dei voli sono internazionali – ha spiegato l’ad – ma potremmo arrivare al cinquanta percento in pochi anni”. I voli domestici sono cresciuti nell’ultimo decennio raddoppiando, fino a raggiungere circa sei milioni nel 2023. Ma l’incremento del traffico passeggeri sui voli internazionali è forse quello che più caratterizza l’evoluzione dell’aeroporto internazionale del capoluogo siciliano. Tra il 2014 e la chiusura 2023 il Falcone e Borsellino è passato da circa cinquecentomila passeggeri a quasi due milioni e mezzo. Un salto importante per lo scalo, ma soprattutto per la ricaduta sul territorio, in primis quello palermitano in termini di turismo.
Al Falcone e Borsellino si continua a lavorare
Al Falcone e Borsellino, quindi, si continua a lavorare, recuperando sui ritardi delle opere ieri riconsegnate ai passeggeri per la fruizione e la decongestione del traffico, ma anche a nuove opere. Il piano di sviluppo approvato da Enac per il decennio 2023-2033 è di 252 milioni di euro (di cui 68,4 milioni tra il 2024 e il 2027). Nel corso della cerimonia di inaugurazione dei nuovi gate, dei nuovi spazi, dei finger che accelereranno i transiti riducendo il numero di navette e di conseguente emissione di Co2, l’ad Gesap Vito Riggio ha anche anticipato – puro spoiler – un annuncio previsto per lunedì, quando il presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà a Palermo per firmare con il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani l’accordo sui Fondi sviluppo e coesione. Nel pacchetto Fsc, che finalmente arriverà nella disponibilità anche della Sicilia, ci saranno anche ulteriori quattordici milioni di euro per l’aeroporto internazionale di Palermo. Da questi dovrebbe nascere un nuovo padiglione con ulteriore ampliamento dell’aerostazione.
Nel frattempo, alla presenza del direttore generale dell’Enac Pierluigi Di Palma, dell’amministratore delegato Gesap Vito Riggio, dell’assessore al Turismo del Comune di Palermo Alessandro Anello, dell’arcivescovo di Monreale monsignor Gualtiero Isacchi, dell’onorevole Carolina Varchi, già assessore a Palermo e promotrice e firmataria del programma di cessione delle quote comunali dell’aerostazione per una privatizzazione dello scalo, sono stati presentati ieri alla stampa e riaperti al pubblico tremila metri quadrati di superficie utile all’aerostazione: “Sette nuovi finger – ha spiegato Riggio – per un totale di 5.700.000 euro, avanzatissimi tecnologicamente. Abbiamo ottenuto un’ordinanza concordata con l’Enac per fare in modo che non ci sia più traffico sui piazzali e quindi non ci sarà più l’imbarco tramite bus navetta”.