Fanno ben sperare il via libera di un investimento da 109 milioni di euro per il primo e la pubblicazione sulla Gazzetta europea del bando per la fermata Lazio da 42,5 milioni di euro per il secondo
PALERMO – Da ormai un decennio i cantieri dell’anello e del passante ferroviari tengono in scacco la città ma, in qualche modo, lavori e progetti avanzano. Negli ultimi giorni sono emerse importanti novità sui prossimi interventi. Vediamo quali.
Anello ferroviario
È una metroferrovia a binario singolo di forma circolare. I lavori sono stati divisi in due tranche. Il primo lotto, lungo 1,7 chilometri per un investimento complessivo di circa 150 milioni, collegherà piazza Castelnuovo alla stazione Giachery con tre nuove fermate: Politeama, Porto e Libertà (tra Notarbartolo e Imperatore Federico). Il progetto esecutivo del primo lotto è stato approvato a settembre 2011. I lavori sono stati consegnati a febbraio 2012 e sono iniziati a fine 2014 ma non sono stati ancora ultimati. Se ne parla, forse, nel 2024. Due anni fa è stato presentato il progetto del secondo lotto, ovvero il tratto dal Politeama alla futura fermata Turrisi Colonna, che completerà la metroferrovia garantendo un collegamento diretto tra il litorale e il centro città. Con la chiusura dell’anello i passeggeri potranno raggiungere il porto direttamente dall’aeroporto (e viceversa) facendo cambio alla Stazione Notarbartolo.
Per questo secondo lotto, giusto pochi giorni fa, la Commissione europea ha approvato un investimento di oltre 109 milioni a carico del Fondo europeo di sviluppo regionale. “La nuova sezione dell’anello ferroviario di Palermo – si legge in una nota della Commissione – migliorerà le infrastrutture di trasporto della città, favorendo il passaggio dal trasporto privato a quello pubblico. Un minor numero di automobili sulle strade ridurrà le emissioni e il consumo di energia, comportando un miglioramento della qualità dell’aria e della vita, un ambiente più pulito e un centro città più vivibile. Ridurrà anche i tempi di percorrenza per chi continuerà a viaggiare su strada e ridurrà il rischio di incidenti, attualmente alto. Altri vantaggi socioeconomici includono la creazione di posti di lavoro in un’area caratterizzata da un elevato tasso di disoccupazione, un accesso più agevole ai servizi e minori costi di trasporto. Il progetto sarà operativo entro dicembre 2023”.
“Questo investimento – ha detto Elisa Ferreira, commissaria per la Coesione e le Riforme – contribuirà allo sviluppo socioeconomico della Sicilia rendendola più accessibile e attraente per viverci e lavorarci. Palermo è una delle città più grandi d’Italia e necessita di mezzi pubblici più adeguati. Questo progetto si tradurrà in migliori infrastrutture di trasporto per i palermitani, che avranno un’alternativa sostenibile ed efficiente all’uso dell’auto privata. Contribuirà a un maggiore utilizzo dei treni e a ridurre le emissioni e la congestione”.
Per quanto riguarda il primo lotto, i lavori procedono secondo programma. A settembre è stato concluso lo scavo della fermata Politeama e della galleria artificiale Crispi-Amari. Anche la fermata Lazio/Libertà è ormai completa. Al momento la ditta D’Agostino sta scavando la nuova galleria che inizierà poco oltre la fermata Giackery e raggiungerà la fermata Porto all’altezza dell’incrocio tra le vie Amari e Crispi. È l’ultimo intervento di rilievo del primo lotto.
Passante ferroviario
Si tratta del raddoppio elettrificato della tratta Palermo Centrale-Punta Raisi, principale asse di collegamento tra il capoluogo siciliano e i Comuni dell’area metropolitana fino all’aeroporto Falcone e Borsellino e alla provincia di Trapani. I lavori sono stati inaugurati nel lontano 2008 (ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro). L’opera, lunga 30 km con 25 fra stazioni e fermate (10 realizzate ex novo) per un esborso di oltre un miliardo, è stata divisa in tre lotti: la tratta A Palermo Centrale-Brancaccio-Notarbartolo, la B Notarbartolo-La Malfa e la C La Malfa-Carini (a ottobre 2018 Rfi ha riattivato il collegamento con l’aeroporto). Tutte e tre le tratte hanno vissuto guai di ogni sorta tra ritardi, continui stop & go, imprevisti geologici e perfino l’addio a metà dell’opera dell’impresa che aveva vinto l’appalto (la Sis). Rfi è stata costretta a stralciare e riassegnare alcuni singoli interventi (come la nuova fermata Belgio e la galleria Lolli-Giustizia) e pochi giorni fa ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il bando di gara per la realizzazione della nuova fermata Lazio, per un valore di 42,5 milioni.
“La nuova fermata sarà realizzata in sotterranea – si legge in una nota di Rfi – e si colloca all’interno del tratto urbano della città di Palermo, tra via delle Alpi e viale Lazio, in una delle zone nevralgiche della città. Permetterà a un’ampia fascia di utenti una migliore fruizione del servizio ferroviario e sarà costruita in linea con gli attuali standard metropolitani europei, che garantiranno un elevato comfort ai viaggiatori e l’accessibilità alle persone con disabilità e a ridotta mobilità, grazie alla realizzazione di percorsi per non vedenti, sale mobili e ascensori L’esecuzione dell’opera richiederà un impiego giornaliero medio di circa 30 maestranze”.
Per quanto riguarda la fermata De Gasperi, i lavori procedono a passo spedito e la copertura esterna è ormai completa. Alla stazione Notarbartolo si sta lavorando alle scale mobili e all’ascensore mentre alla fermata Francia si sta intervenendo sugli impianti. Per quanto riguarda vicolo Bernava, infine, il pozzo da cui partirà lo scavo della galleria è quasi terminato, dopodiché inizierà la perforazione vera e propria. Anche la fermata Imera-Papireto è ormai a buon punto.