Mentre l’inchiesta sui presunti condizionamenti negli appalti che ruota attorno a Totò Cuffaro e Saverio Romano attende di scoprire quali decisioni saranno prese dalla giudice per le indagini preliminari, e dunque se scatteranno gli arresti domiciliari per buona parte degli indagati, compreso l’ex presidente della Regione (per Romano bisognerebbe attendere la non per nulla scontata autorizzazione della Camera dei deputati), un’altra lucrosa gara si avvia verso la scadenza dei termini per presentare le offerte. Vale cento milioni di euro e riguarda la manutenzione straordinaria di oltre duemila chilometri di strade che attraversano la provincia di Palermo. A bandirla è stata la Città metropolitana.
Contratti quadriennali
“La rete stradale della Città metropolitana di Palermo abbraccia un territorio di notevole estensione, variegato sia nelle caratteristiche geologiche, geomorfologiche e idrologiche che nei criteri e standard progettuali stradali, ma che, a causa degli esigui interventi manutentivi, non risulta essere più congruente con le attuali esigenze d’impiego”.
La relazione generale che accompagna il progetto di affidamento della manutenzione parte da questa presa d’atto. Che le provinciali siano tradizionalmente l’anello debole delle infrastrutture stradali dell’isola è un dato risaputo e sotto gli occhi di quanti vivono o si spostano per tali arterie, specialmente nelle aree interne.
La scelta dell’ex Provincia è stata quella di dividere la rete stradale, complessivamente circa 2200 chilometri, in otto lotti che, a loro volta, coprono le aree definite come cintura metropolitana, est, centro e ovest.
Il valore di ognuno dei lotti è di 12,5 milioni di euro. Di fatto si tratta di una stima, in quanto la gara servirà a definire quali aziende firmeranno i cosiddetti accordi quadro, ovvero contratti che impegnano l’impresa per un determinato periodo – in questo caso quattro anni – entro il quale effettuare lavori, in parte previsti e in parte correlati alle esigenze che emergeranno con il passare del tempo.
“La necessità di interventi manutentivi, anche tenuto conto della notevole estensione territoriale, e soprattutto dell’eterogeneità geologica, geomorfologica e idrologica della rete viaria metropolitana, nonché del probabile e non imprevedibile incremento del fabbisogno manutentivo subentrabile nel quadriennio venturo rispetto alle rilevazioni attuali, non consente di predeterminare e quantificare puntualmente il momento e il quantitativo delle lavorazioni necessarie – si legge nella relazione – Pertanto la Città metropolitana, con il fine ultimo di ottimizzare la percorribilità viaria e di massimizzare l’efficienza dell’intervento, ritiene l’accordo quadro il migliore tra gli strumenti contrattuali previsti”.
Il bando – la cui scadenza è fissata per il 3 dicembre, con l’apertura delle buste prevista per il giorno seguente – dispone che a occuparsi di ogni singola area siano imprese diverse. “Ciascun concorrente può presentare offerta per un numero massimo di un lotto”, viene specificato nel disciplinare.
Cosa verrà fatto
Dalla ricognizione effettuata dagli uffici è emerso che l’attuale stato dei tracciati, sia per quelli di collegamento tra i vari comuni sia quelli che dai paesi portano alle zone di campagna, è tutt’altro che adeguato. “Sono sempre più i tratti aventi pericolosi smottamento o fenomeni di dissesto causati da alterazioni della superfice della pavimentazione. Tali condizioni sono ciclicamente aggravate da piogge intense, persistenti e quasi alluvionali che, in questi ultimi anni, hanno inciso negativamente sulle condizioni di percorribilità viaria a causa di ribassamenti, anche di notevole entità, di alcune porzioni del piano viario”, si legge.
Per ovviare a tali problemi, è stato previsto che le aziende aggiudicatarie operino a diversi livelli. “I lavori dovranno implicare il miglioramento del livello di sicurezza intrinseco delle infrastrutture attraverso una serie di interventi finalizzati a migliorare la sicurezza della circolazione a ridurre il rischio di incidentalità e più precisamente: rifacimento della pavimentazione stradale in quegli strati ritenuti più deficitari; rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale; posa in opera di nuova barriera di sicurezza o sostituzione di quella incidentata; ripristino delle condizioni strutturali ottimali dei muretti laterali”.
Per quanto riguarda il fondo stradale si è deciso di operare direttamente a caldo sui vari strati di conglomerato bituminoso, dando adeguata importanza alla scarificazione della pavimentazione necessaria.
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