Palermo, approvato il Bilancio consolidato 2019 - QdS

Palermo, approvato il Bilancio consolidato 2019

Gaspare Ingargiola

Palermo, approvato il Bilancio consolidato 2019

giovedì 17 Giugno 2021

Il Consiglio comunale ha approvato l’atto precedentemente bocciato lo scorso aprile. L’approvazione decisiva per sbloccare il trasferimento di settanta milioni dallo Stato

PALERMO – Il Consiglio comunale ha discusso di nuovo, e questa volta approvato, il Bilancio consolidato 2019, cioè il bilancio complessivo che mette insieme Comune e partecipate considerandoli come un’unica azienda.

Ad aprile il documento finanziario era stato bocciato creando i primi attriti tra Italia Viva e l’Amministrazione Orlando, poi deflagrati con il Piano triennale delle opere pubbliche che ha portato alla rottura tra i renziani e il sindaco. C’è da dire che in quell’occasione a pesare non furono le strategie politiche quanto piuttosto le assenze in Aula. Sta di fatto che la mancata approvazione del Consolidato aveva bloccato i trasferimenti statali previsti dal Fondo di solidarietà comunale, che nel caso di Palermo ammontano a circa 70 milioni di euro. Risorse indispensabili per un Comune con i conti in rosso che non riesce a chiudere il Bilancio di previsione, tant’è che a maggio, con una nota scritta, il sindaco aveva sollecitato al Consiglio comunale l’approvazione, oltre che del consolidato, di altre tre “proposte di particolare urgenza”: il Piano triennale, il regolamento dei beni confiscati e il Pef Tari.

Il primo atto a essere esitato dal Consiglio è stato il Regolamento dei beni confiscati, seguito per l’appunto dal Consolidato. Prima del via libero definitivo, però, Sala delle Lapidi ha voluto sciogliere un dubbio amministrativo: è legittimo approvare una delibera respinta neanche tre mesi prima e ripresentata senza modifiche formali né sostanziali? Se per gli orlandiani di Pd, Sinistra Comune e Avanti Insieme era possibile, il resto dell’Aula si è comportato da “maggioranza” avvallando un maxi emendamento di Ugo Forello del gruppo Oso che, in pratica, ha sancito che non è ammessa una mera “riproposizione di atti già bocciati” (immaginando, in astratto, una Giunta che continua a ripresentare una delibera fino a quando non viene approvata) e che, nel caso del consolidato, è stata fatta un’eccezione nell’interesse pubblico revocando la delibera del primo aprile e riproponendola così com’era. L’emendamento (contestato dagli orlandiani, che si sono astenuti) è passato con 23 voti favorevoli e nessun contrario mentre il Bilancio è stato approvato con 20 “Sì”, sei astenuti e nessun contrario.

Il bilancio consolidato 2019, approvato dal Consiglio comunale – hanno dichiarato i consiglieri del M5S Viviana Lo Monaco, Concetta Amella e Antonino Randazzo – certifica la cattiva gestione dei rapporti economico-finanziari con le società partecipate. Disallineamenti, contenziosi, obblighi di accantonamento e perdite mettono a repentaglio gli equilibri di bilancio dell’Ente capofila e delle società partecipate e segnano in modo incontrovertibile la scarsa qualità dei servizi offerti ai cittadini, costretti a fare i conti con pochi bus, strade dissestate, quartieri al buio e periferie abbandonate. Occorre invertire la rotta attraverso un piano di rilancio delle aziende che passi dalla revisione dei contratti di servizio: quelli di Reset e Amat su tutti”.

I capigruppo orlandiani hanno spiegato la loro contrarietà al maxi emendamento: “Dopo l’incauta bocciatura del Bilancio consolidato – hanno sottolineato Barbara Evola di Sinistra Comune, Rosario Arcoleo del Pd e Valentina Chinnici di Avanti Insieme – che ha comportato il blocco delle procedure di stabilizzazione degli ultimi Lsu e rallentato i provvedimenti relativi alle società comunali, conseguenziali all’approvazione dell’atto, e dopo diverse sedute che hanno trasformato l’Aula consiliare in un’aula di giurisprudenza nella quale dibattere sulla legittimità della procedura di riproposizione degli atti e su questioni interpretative di leggi e regolamenti, l’approvazione della delibera consentirà il trasferimento di settanta milioni di euro da parte dello Stato”.

Le nostre forze politiche – hanno aggiunto – hanno ritenuto superfluo l’emendamento presentato e approvato dalla maggioranza dell’Aula, perché ovviamente nulla ha aggiunto sulle questioni di legittimità dibattute, già disciplinate dalla normativa nazionale, recepite dall’assenza di un divieto nel nostro regolamento comunale ma soprattutto ampiamente attestate dalle competenti funzioni dirigenziali e dal collegio dei revisori dei conti. Ci sembra, piuttosto, che sotto il profilo politico, nella continua ricerca di una legittimazione del proprio ruolo, il Consiglio comunale dimostri insicurezza e fragilità rispetto alla propria funzione”.

Nel frattempo raccoglie altri consensi la mozione di sfiducia al sindaco Orlando: hanno firmato anche Fabrizio Ferrandelli e Cesare Mattaliano di +Europa, verso il “Sì” anche gli altri consiglieri della Lega dopo l’adesione del capogruppo Igor Gelarda.

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