All’Ars si è aperta la seduta dedicata all’esame della mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. L’Aula ha dato avvio ai lavori, con tempi rigidamente regolati: in calendario un confronto di circa cinque ore tra maggioranza e opposizioni. Il documento, previsto dall’articolo 10 dello Statuto autonomistico, ha natura dirimente: se approvato determinerebbe la caduta dell’intero esecutivo regionale. Perché la sfiducia passi, è necessario il voto favorevole della maggioranza assoluta dei deputati, pari a 36 consensi. Il dibattito è in corso e l’esito si profila come un banco di prova politico cruciale per gli equilibri del governo regionale. Presente in aula il presidente Renato Schifani.
Ars, Ismaele La Vardera: “Re Schifani nudo, vero presidente è Cuffaro”
“Re Schifani è nudo. L’inadeguatezza del suo governo è nota a tutti. Ordina ai suoi cortigiani di premiarlo e di incensarlo. Si è guadagnato il nome di ‘Totò Schifani’. Lei non è stato il vero presidente, era Totò Cuffaro”. Così il deputato Ismaele La Vardera, leader del movimento Controcorrente, nel corso del suo intervento in aula all’Ars nel giorno dell’esame della mozione di sfiducia nei confronti del presidente Renato Schifani.
Caso corruzione e peculato all’Ars. Non solo Gaetano Galvagno, tutti i nomi per cui è stato chiesto il processo
A presiedere la seduta è il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Pochi minuti fa la procura di Palermo ha chiesto per Galvagno il processo, con le ipotesi di corruzione e peculato. Oltre all’attuale presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, la richiesta di rinvio a giudizio è arrivata anche per soggetti molto vicini all’esponente di Fratelli d’Italia, tra cui l’ex portavoce del politico, Sabrina De Capitani, ma anche l’imprenditrice Caterina Cannariato.
Richiesto inoltre il processo anche dell’imprenditore Alessandro Alessi, per la dipendente di Fondazione Orchestra sinfonica siciliana Marianna Amato e per chi all’epoca era l’autista del presidente Ars, Roberto Marino.
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