Home » Palermo, l’ultimo saluto ad Aurora Maniscalco: ai funerali era assente il fidanzato

Palermo, l’ultimo saluto ad Aurora Maniscalco: ai funerali era assente il fidanzato

Palermo, l’ultimo saluto ad Aurora Maniscalco: ai funerali era assente il fidanzato
Aurora Maniscalco

Secondo quanto emerso, il fidanzato della ragazza non si sarebbe presentato in chiesa.

Nella giornata di oggi 14 luglio, a Palermo, sono stati celebrati i funerali della giovane Aurora Maniscalco, l’hostess palermitana morta a Vienna dopo essere caduta dal terzo piano dell’appartamento in cui abitava insieme al fidanzato. L’ultimo saluto alla ragazza è stato celebrato alla chiesa Maria Santissima Consolatrice nel quartiere Pallavicino, proprio a Palermo.

Secondo quanto emerso, il fidanzato della ragazza – l’indagato Elio Bargione, accusato di istigazione al suicidio come atto dovuto per consentire al giovane di nominare i consulenti di parte per l’autopsia – non si sarebbe presentato in chiesa.

Morte Aurora Maniscalco. Il sacerdote e il lavoro a Palermo

Nel corso delle celebrazioni di Aurora Maniscalco, abbastanza incisive le parole del sacerdote che ha celebrato la messa. “A Palermo si lavora e si viene schiavizzati. Diciamo chiaramente che i nostri giovani sono costretti a lasciare questa città per costruirsi un futuro” – le parole del prete nel corso delle omelie.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

Addio ad Aurora, eseguita l’autopsia e le indagini proseguono

È stata eseguita l’autopsia su Aurora Maniscalco, la giovane hostess palermitana di 24 anni deceduta a Vienna dopo essere precipitata dal terzo piano di un palazzo nella capitale austriaca. Dall’esame effettuato dai medici legali del Policlinico non sarebbero emerse altre lesioni se non quelle compatibili con la caduta. Già nella serata del 10 luglio, il giorno prima dell’autopsia sul corpo di Aurora Maniscalco,  erano stati eseguiti anche altri esami specifici.

La famiglia contesta la ricostruzione: consegnato alla polizia il cellulare di Aurora

Secondo le autorità austriache, Aurora si sarebbe lanciata volontariamente dal balcone, una versione sostenuta anche da alcuni passanti e dallo stesso Bargione, presenti sul posto. Ma questa ricostruzione è stata sempre contestata dalla famiglia della giovane, che chiede verità e giustizia.

A rafforzare i dubbi, anche un fatto inquietante: il cellulare di Aurora non era stato sequestrato dalla polizia austriaca. Sono stati i familiari a consegnarlo alle forze dell’ordine italiane, nella speranza che da quel dispositivo possano emergere elementi utili a chiarire quanto accaduto realmente.