Centro direzionale Regione, mugugni in Consiglio comunale - QdS

Centro direzionale Regione, mugugni in Consiglio comunale

Gaspare Ingargiola

Centro direzionale Regione, mugugni in Consiglio comunale

mercoledì 17 Marzo 2021

Opposizione e rappresentanti della maggioranza hanno espresso perplessità sul progetto di Palazzo d’Orleans, soprattutto per quanto riguarda impatto ambientale e viabilità della zona

PALERMO – Scoppia la polemica sul Centro direzionale della Regione Siciliana, il faraonico complesso da 425 milioni di euro che Palazzo d’Orleans intende costruire in via Ugo La Malfa per concentrare in un solo luogo tutti gli uffici sparpagliati per il capoluogo siciliano, ospitando oltre quattromila dipendenti provenienti da assessorati, dipartimenti e partecipate regionali e risparmiando sui costi di affitti e bollette. Solo di fitti passivi la Regione accantonerà ogni anno 25,7 milioni.

La scorsa settimana ha Commissione aggiudicatrice ha consegnato il progetto di fattibilità tecnico-economica e presto toccherà alla progettazione esecutiva, ma i timori di molti si concentrano sull’impatto ambientale e sulla viabilità della zona. Il margine di manovra di Palazzo delle Aquile però è piuttosto ristretto. La Giunta Musumeci ha approvato il progetto preliminare come una variante all’attuale Prg e il parere del Consiglio comunale non sarà pertanto vincolante.

Il sindaco Leoluca Orlando, intervenuto alla presentazione al fianco del governatore Nello Musumeci, ha provato a difendersi dalle critiche sottolineando che “siamo in presenza di un’opera regionale di straordinaria importanza anche per la sua collocazione lungo gli assi ferroviari e tramviari, che insiste nel territorio della città di Palermo, ma che è al servizio dell’intera Sicilia. Quest’opera e il tram a Palermo sono tra le due più grandi opere pubbliche della Sicilia. È una conferma della necessità della collaborazione istituzionale e di quanto possa essere proficua questa collaborazione. Un’opera scelta da una commissione di altissimo livello che troverà in pochissimi mesi la sua definizione con il progetto esecutivo e che verrà sottoposta alla valutazione del Consiglio comunale. Siamo convinti che le ragioni espresse dal presidente, di razionalizzazione ed economicità di quest’opera, siano argomenti molto forti al servizio di palermitani e siciliani”.

Parole che non hanno convinto l’opposizione: “Ho timore – ha detto Marianna Caronia, deputato regionale e consigliere comunale di Forza Italia – che il progetto del Centro direzionale della Regione parta, anche dal punto di vista formale, col piede sbagliato, con una scelta da parte della Giunta regionale non proprio in sintonia con le decisioni assunte dall’Assemblea Regionale. Un’opera di questo tipo e di questa portata può essere infatti realizzata solo dopo le necessarie e approfondite valutazioni di tutte le altre alternative progettuali, in termini di localizzazione, in termini di costi/benefici, in termini di scelte di viabilità collegate. Proprio per questo, quando l’Assemblea regionale ha dato parere favorevole alla delibera di Giunta sul progetto, furono date delle precise indicazioni che miravano a restituire la parola ai cittadini di Palermo e, soprattutto, ad arrivare ad un progetto definitivo non calato dall’alto ma che risponda davvero alle esigenze non solo dell’Amministrazione regionale ma anche e soprattutto a quelle della città e del territorio. Oggi, viene annunciano già uno studio di fattibilità, evidentemente realizzato senza tenere in debita considerazione i suggerimenti e le indicazioni dell’Ars”.

“Continuo a ribadire – ha concluso Caronia – che non mi sembra accettabile che su questo progetto non venga ancora chiamato ad esprimersi il Consiglio comunale, che mentre ancora non è iniziata la discussione del Prg si ritroverà a dibattere di una variante per un’opera che, da sola e già durante gli eventuali lavori di realizzazione, stravolgerebbe la viabilità e la vivibilità di un’area vastissima di Palermo”.

Mugugni anche in seno alla maggioranza di Sala delle Lapidi: “Il Centro direzionale immaginato dalla Regione in via Ugo La Malfa – ha attaccato il consigliere comunale Toni Sala – rischia di essere un’opera mastodontica sconnessa dal tessuto urbano di Palermo, un vero pugno in un occhio per il paesaggio: mi chiedo dove siano gli ambientalisti, i progettisti, le associazioni e i tecnici che sul tram in via Libertà fanno ferro e fuoco e che non sembrano essersi accorti dello scempio che Musumeci vuole propinarci. La zona industriale ha già enormi problemi di traffico e rischiamo di ripetere quanto avvenuto con la Cittadella della Polizia di Boccadifalco, la cui struttura è in parte pronta ma per la quale manca la viabilità necessaria”.

“Questo progetto – ha aggiunto – è stato imposto dall’alto senza nessun confronto con la città, proprio mentre il Consiglio comunale si appresta a riceve il nuovo Piano regolatore che, a questo punto, non si capisce a cosa serva visto che poi la Regione fa quello che vuole. Mi chiedo anche quale sarà la compensazione per i palermitani: più aree verdi? Più strutture a servizio dei quartieri? O rimarranno solo tanti palazzi vuoti e sfitti, mentre via Ugo La Malfa impazzirà di traffico?”.

Anche i consiglieri di Sinistra Comune parlano di un progetto “non in linea coi principi generali che ispirano il nuovo Prg: il Consiglio dovrà essere messo nelle condizioni di effettuare le proprie valutazioni non alla luce di dichiarazioni mirabolanti ma di dati che, se possibile, spieghino i vantaggi dell’opera molto più di quanto è stato fatto finora”.

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