Roberto Lagalla si candida a sindaco di Palermo portando a dieci la lista degli aspiranti allo scranno più alto di Palazzo delle Aquile. L'assessore regionale all'Istruzione si dimetterà il 31 marzo
Roberto Lagalla si candida a sindaco di Palermo e annuncia ufficialmente la corsa verso lo scranno più alto di Palazzo delle Aquile. L’ex Rettore non sceglie simboli di partito e punta alla via civica per un governo di “salute pubblica”. Lagalla, il cui nome circolava da diversi mesi come uno dei possibili candidati del centrodestra per le comunali, oggi ha annunciato la sua decisione ai giornalisti.
Lagalla lascia il governo Musumeci
L’esponente dell’Udc lascerà il 31 marzo la delega all’Istruzione e alla Formazione professionale del governo Musumeci per la competizione elettorale nel capoluogo siciliano. “Ho deciso di mettere a disposizione della città la mia candidatura a sindaco – ha detto l’ex Rettore – Sono certo che questa città abbandonata negli ultimi anni ha bisogno di essere trattata con provvedimenti emergenziali, anche in politica”. Ed ha aggiunto: “Quello che voglio fare è spendere per questa città l’esperienza accumulata in questi anni. Lo faccio senza simboli di partito, guardando a una funzione civica, recuperando un’autonomia. Resto a disposizione della politica e certamente non rinnego i rapporti con il centrodestra con il quale ho governato ma Palermo ha bisogno di un governo di salute pubblica“.
Dieci candidati a sindaco
La candidatura di Lagalla si aggiunge a quella della parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia Carolina Varchi, al leghista Francesco Scoma, all’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio, esponente di Forza Italia, al parlamentare nazionale di Italia Viva, Davide Faraone, a Fabrizio Ferrandelli di + Europa, a Totò Lentini, esponente degli autonomisti, a Rita Barbera ex direttrice del carcere Ucciardone e a Francesca Donato, europarlamentare. Nel Pd circola ancora il nome di Franco Miceli, presidente nazionale degli architetti, che qualche giorno fa aveva manifestato l’intenzione di ritirarsi dalla competizione dopo alcuni malumori espressi nella coalizione di centrosinistra.
Le reazioni alla candidatura Lagalla
“Con una conferenza stampa a due mesi dalle elezioni, Lagalla è stato capace di svestire i panni di politico di lungo corso, assessore in carica del governo Musumeci, per diventare dall’oggi al domani un candidato sindaco di Palermo ‘senza politica e partiti’- ha dichiarato Adriano Varrica – parlamentare del Movimento 5 Stelle – Si tratterebbe cioè di una candidatura (sedicente) civica che propone un governo di ‘salute pubblica’. Bisogna però essere chiari su questo punto: la città non ha bisogno di un governo di salute pubblica. Chi propone un quinquennio di ‘tutti con tutti’ guarda agli interessi della classe politica e non a quelli della città e dei cittadini”. Conclude Varrica: “Vedremo nei prossimi giorni se autocandidati e forze politiche si uniranno a Lagalla pur avendo giurato da mesi di non voler stare con Meloni e Salvini, coi quali, chiaramente, promettono di ritrovarsi al secondo turno in caso di ballottaggio. In questo, per me triste scenario politico, le forze civiche e progressiste devono avere il coraggio, la forza e l’umiltà di formulare una proposta politica all’altezza della situazione e utile alla città piuttosto che agli interessi”.
Chinnici, Avanti Insieme: Io o Miceli
Intanto sul fronte della corsa al dopo Orlando, Valentina Chinnici, capogruppo a Palazzo delle Aquile di Avanti Insieme, domenica scorsa ha incontrato i cittadini e i sottoscrittori della sua candidatura a sindaco, annunciando di voler sostenere Franco Miceli qualora volesse ripensarci. Miceli, dopo il passo indietro nelle amministrative, ha trovato a Roma il sostegno del vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano nell’incontro con Francesco Boccia, responsabile enti locali, e Marco Meloni, coordinatore della segreteria nazionale. “Non voglio deludere le persone che credono in me – ha affermato Valentina Chinnici – perché credo che la città la dobbiamo salvare tutti e tutte con lealtà, senza barattarla per logiche altre – ha affermato – Ecco perché, se Franco Miceli ci ripensa, noi saremo al suo fianco. Chiunque sappia chi è, si rende conto che può essere il candidato ideale. È l’ora di restare uniti e di valorizzare l’esperienza di Orlando che ci ha sempre insegnato ad amare Palermo. Con tutti i suoi difetti”.