Il primo cittadino è indagato dalla Procura di Palermo per omissione di atti d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta sulle bare insepolte
Non finiscono le noie giudiziarie per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Come riportato oggi sulle colonne dell’edizione odierna di Palermo di Repubblica, il primo cittadino è indagato dalla Procura di Palermo per omissione di atti d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulle bare insepolte, quasi 900, al cimitero dei Rotoli. Già due anni fa Orlando era stato convocato al Palazzo di giustizia come “testimone informato dei fatti”, a dicembre ha ricevuto un avviso di proroga dell’inchiesta.
Sul caos del cimitero dei Rotoli la Procura indaga da tempo. Ai domiciliari nell’ottobre 2020 nell’ambito di un’inchiesta dei carabinieri finì il direttore del camposanto con l’accusa di corruzione e concussione. Lo scorso settembre la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per dieci persone, fra dipendenti comunali e impresari funebri.
Una questione diventata dibattito nazionale
La scorsa estate il caos del Cimitero dei Rotoli era finito sotto i riflettori della cronaca dopo i post su Instagram di Selvaggia Lucarelli e il leader della Lega, Matteo Salvini a ottobre, durante una tappa in città, aveva visitato il camposanto. “Bisogna risolvere e in fretta – aveva detto uscendo ai giornalisti – Porterò la questione sul tavolo del governo. Ma qui ci sono decenni di inefficienza”.
“Vogliamo soluzione definitiva al problema”
“Sono stato uno tra i primi a denunciare in procura questa situazione con un esposto oltre un anno fa. Sono contento che la magistratura abbia deciso di approfondire e verificare se ci siano responsabilità penali da parte di questa Amministrazione comunale”. A dirlo è il capogruppo della Lega al Consiglio comunale di Palermo, Igor Gelarda,