Presenti all’evento anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e Andrej Godina, tra i massimi esperti di Specialty Coffee in Italia e curatore della Guida del Camaleonte
Ritorno positivo per la seconda edizione del Palermo Coffe Festival, la prima manifestazione in Italia interamente dedicata al mondo degli Specialty Coffee e alle filiere sostenibili del caffè, dell’olio e del vino, organizzata da Morettino, in collaborazione con CoopCulture e Orto botanico di Palermo.
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Presenti all’evento anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e Andrej Godina, tra i massimi esperti di Specialty Coffee in Italia e curatore della Guida del Camaleonte. Il tema della seconda edizione del festival è “La Sicilia inedita”, fatta da visionari e coraggiosi produttori che hanno creduto nella nostra terra scommettendo su nuove colture o riscoprendo quelle perdute, valorizzandole e raccontandone l’identità. Qds ne ha parlato con Andrea Morettino, Hard Sales & Marketing manager di Caffè Morettino.
Una giornata interamente dedicata al caffè e alle produzioni siciliane, che sta riscontrando successo tra il pubblico. Qual è l’idea che sta al centro del Palermo Coffe Festival?
“L’obiettivo è quello di creare una cultura del caffè, condividerla e diffonderla. Per fare ciò abbiamo coinvolto dieci diverse torrefazioni e micro roastery che presentano Specialty Coffee raccontandone i territori, la storia dei produttori, le altitudini delle coltivazioni, metodi di raccolta e lavorazione, perché soltanto raccontando le origini e parlando delle caratteristiche sensoriali di questi caffè che si può prendere per mano un consumatore e dargli la possibilità di approfondire la sua conoscenza del mondo del caffè. C’è un grandissimo entusiasmo, infatti le masterclass sono andate sold out. C’è voglia di ascoltare e di confrontarsi, quindi siamo veramente molto contenti del riscontro del pubblico locale ed internazionale”.
Avete esteso l’invito anche ad altri produttori siciliani
“Sono per noi dei compagni di viaggio ed è importante coinvolgere in questo viaggio altre filiere simbolo della Sicilia come il vino e l’olio, ma anche altri prodotti e colture sperimentali come il tabacco, il thé, frutti tropicali che abbiamo la possibilità di degustare oggi. Per noi questo è un momento di divulgazione e racconto, abbiamo così la possibilità di svelare e scoprire questi tratti della Sicilia inedita che ci danno la possibilità di guardare con una prospettiva positiva la nostra terra, di continuare a crederci e dare una possibilità ai giovani di rimanere in Sicilia oppure di ritornarci in seguito ad un percorso professionale o personale fatto fuori”.
Quanto è importante fare rete tra produttori?
“Questo è uno dei valori più importanti che stiamo perseguendo e che bisogna valorizzare, perché in Sicilia spesso l’individualismo e il carattere di alcune filiere non hanno dato la possibilità di confrontarsi. Il mondo del vino invece negli ultimi anni ha tracciato una linea di dialogo, confronto e condivisione per tutti, quindi la loro presenza oggi al nostro fianco ci permette di lanciare un segnale, perché oggi è possibile e dobbiamo credere in questo tipo di percorso aperto che coinvolge appassionati, addetti ai lavori, studiosi, turisti e tutto quel pubblico che fa parte di questo racconto”.
Come è cambiata la lavorazione del caffè da quando voi avete iniziato ad oggi?
“L’Orto botanico ospita oggi un campo sperimentale di caffè, si tratta di 25 piante di arabica ed è stata una scelta molto forte e significativa, perché proprio qui nei giardini coloniali oltre 120 anni fa nacquero le prime sperimentazioni di caffè, ma anche di tanti altri frutti tropicali. Il clima però in quel periodo storico non era favorevole, oggi invece il cambiamento climatico ha mutato la situazione, quindi abbiamo voluto dare un segnale ripartendo da quei primi esperimenti fatti con 25 piante arabica e le diverse varietà che sono state piantate. Tutto ciò ci permette di guardare oltre e di andare avanti partendo sempre da quella che è la nostra storia, la nostra identità e da quelli che sono i valori di un territorio che ancora continua a sorprenderci ed emozionarci”.
Caffè Morettino è stata tra le aziende promotrici della coltivazione del caffè in Italia…
“Sì, sicuramente è un progetto molto interessante, perché la coltivazione della piantagione sperimentale ci dà quelle motivazioni ed emozioni che ci spingono a perseguire la strada della divulgazione. Per cui oggi, in un momento storico di rigenerazione e di ristrutturazione dell’Orto botanico, abbiamo pensato di fare ciò in un teatro naturale bellissimo, per cui siamo molto contenti e soddisfatti di un percorso che sicuramente dobbiamo guardare nel medio e lungo periodo, perché è ancora soltanto all’inizio. In questo caso, oltre alla passione e alla dedizione dobbiamo affidarci anche a madre natura, che uno dei fattori decisivi per cercare di raggiungere quello che per noi era soltanto una sperimentazione iniziata oltre trent’anni fa, proprio con dei semini donati all’orto botanico, e di continuare un percorso in tal senso”.