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Palermo, esplosione e colpi di pistola contro una chiesa allo Zen

Palermo, esplosione e colpi di pistola contro una chiesa allo Zen
Polizia – foto di repertorio

Diversi bossoli sono stati ritrovati all’interno della chiesa

Diversi colpi di arma da fuoco sono stati esplosi a Palermo contro l’ingresso secondario della chiesa del quartiere Zen, in via Fausto Coppi. La polizia scientifica ha effettuato rilievi, trovando diversi bossoli per terra. I proiettili hanno raggiunto l’interno della chiesa, dove fortunatamente in quel momento non c’era nessuno. Oltre agli spari la chiesa è stata oggetto anche di un’esplosione, causata probabilmente da petardi o da un ordigno rudimentale.

I danni

“L’esplosione ha squarciato uno dei portoni della chiesa – ha raccontato padre Giovanni Giannalia – e abbiamo notato fori di colpi di pistola e, risalenti a qualche giorno fa, un colpo di fucile a pallettoni. Ci siamo accorti di tutto intorno alle 10 di questa mattina. C’erano anche diversi fori di pistola, sicuramente recenti perché c’erano ancora i bossoli per terra. Fortunatamente dentro non c’era nessuno, perché i proiettili hanno raggiunto l’interno”.

Stati generali per l’infanzia: “Fatto gravissimo”

I promotori degli Stati generali per l’infanzia e l’adolescenza e per le politiche giovanili, riuniti il primo dicembre scorso nella parrocchia San Filippo Neri, condannano “i gravissimi fatti avvenuti proprio contro la parrocchia con colpi di arma da fuoco esplosi contro l’ingresso della chiesa, con danni ingenti e quello che appare come uno sfregio inaccettabile alla comunità. Che si tratti di una ‘incosciente bravata’, come ipotizzato da padre Giannalia, o meno, è comunque un fatto gravissimo. Conferma la pericolosa deriva culturale della nostra città, che sempre più spesso sfocia in violenza e intimidazione”.

“Questa volta, la violenza colpisce un simbolo di pace e impegno sociale, un simbolo della comunità e della sua voglia e capacità di riscatto. Mentre ribadiamo piena vicinanza a padre Giannalia e a tutta la comunità parrocchiale, non possiamo che affermare – aggiungono – che tutto questo dimostra, ancora una volta, l’urgenza assoluta di un cambio di passo: servono certamente controlli e repressione dell’illegalità, ma è vitale riattivare processi socio-educativi diffusi e radicati nel territorio, coinvolgendo tutte le realtà che vi operano. A questo scopo saranno fondamentali i tavoli tematici e territoriali che organizzeremo a gennaio: sono lo strumento concreto per onorare l’impegno corale preso dalle organizzazioni e dalle istituzioni il primo dicembre dinanzi alla città”.