Palermo, confermate le condanne per gli spaccaossa

Palermo, falsi incidenti per farsi assicurare: confermate le condanne per gli spaccaossa

Palermo, falsi incidenti per farsi assicurare: confermate le condanne per gli spaccaossa

Redazione  |
venerdì 13 Dicembre 2024

Conferma della maggior parte delle condanne e una sola persona assolta. Così, si è chiuso il processo d'appello contro i cosiddetti spaccaossa

Conferma della maggior parte delle condanne e una sola persona assolta. Così, si è chiuso il processo d’appello contro i cosiddetti spaccaossa di Palermo. Come noto, si tratta dell’inchiesta nata nel 2022, periodo in cui la polizia aveva scoperto un sistema criminale che era basato su falsi incidenti stradali. Il tutto, con l’obiettivo di truffare le compagnie assicurative.

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Palermo e gli spaccaossa per le assicurazioni, le condanne

Condotte su una larghissima parte d’Italia da nord a sud (Palermo, Novara, Milano, Varese, Torino) le indagini sulle persone disposte a subire delle fratture (gli spaccaossa) pur di ottenere dei risarcimenti dalle assicurazioni si sono concluse con conferme delle condanne e una sola assoluzione. La persona assolta è Giuseppa Messina, donna che che in primo grado era stata condannata a una pena di 2 anni e 8 mesi con l’accusa di aver prodotto del riciclaggio per 80.000 euro dai falsi incidenti.

Inoltre, la Corte di Palermo ha ridotto la pena per Matteo Corrao (ritenuto il capogruppo), che dovrà adesso scontare una pena di 7 anni e 4 mesi. Sono state invece confermate le condanne per Giuseppe Zizza (8 anni di reclusione) e Vincenzo Maccarone, che dovrà scontare 8 anni, 3 mesi e 10 giorni. Tra gli altri condannati, ci sono anche Girolamo Faia (5 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione), Luca Poerio (4 anni e 8 mesi di reclusione), Lorenzo Catalano (un anno e 8 mesi di reclusione), Salvatore Picone e Domenico Baldo (un anno e 4 mesi entrambi), Maria Spinelli, Franca Silvana Gnoffo, Antonio Mussumarra, Giuseppa Ales e Rita Scasso (un anno con pena sospesa a tutti) e Vincenzo Aiello (8 mesi e pena sospesa).

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