I problemi sono numerosi e diversi da azienda ad azienda: dalle difficoltà economiche di Amat alla necessità di rivedere il Consiglio di amministrazione di Amg Energia, senza dimenticare Rap e Tari
PALERMO – Un Consigli di amministrazione appena nominato e già in bilico, sindacati sul piede di guerra e una situazione economica non proprio florida, senza contare le preoccupazioni del Collegio dei revisori, del ragioniere generale e perfino della Corte dei Conti, che ha aperto un’istruttoria. Passano gli anni, cambiano i governi della città ma le partecipate non lasciano mai dormire sonni tranquilli ai cittadini (per i disservizi che molto spesso si verificano) e ai dipendenti (per le condizioni lavorative).
A preoccupare sono soprattutto Amat, Rap e Amg Energia. Vediamo perché, partendo dalla relazione che la scorsa settimana il ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile ha inviato alla Giunta (ma non al Consiglio, suscitando la reazione rabbiosa del presidente Giulio Tantiillo). Dalla relazione è emerso che, mentre Amg, Sispi e Reset vivono una situazione di sostanziale equilibrio, l’Amat ha registrato un risultato negativo di 4,6 milioni nel terzo trimestre del 2022, cui si è aggiunto un altro milione e 900 mila euro nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, mentre la Rap ha registrato un risultato negativo di 7,6 milioni.
Al di là dei rapporti tra la Ragioneria e il Consiglio, a preoccupare è il quadro economico delle due partecipate, che ha attirato l’attenzione anche del Collegio dei revisori (“preoccupato in vista della rimodulazione del Piano di riequilibrio”) e finanche della Corte dei Conti. La Rap ha anche chiesto di aumentare di nuovo la Tari, la tassa sui rifiuti, richiesta rispedita al mittente proprio dalla Ragioneria.
Dopo la relazione “riservata”, per così dire, alla Giunta e non inviata al Consiglio, il presidente Tantillo ha convocato Basile per un confronto in Aula nei prossimi giorni su Tari e stato delle aziende, oltre che sulle motivazioni del mancato coinvolgimento di Sala delle Lapidi, un fatto che Tantillo ha definito “senza precedenti”.
Anche l’Amg è finita nel caos dopo il clamoroso scivolone dell’Amministrazione sul nuovo Cda, nominato due settimane fa e già a rischio a causa del mancato rispetto delle quote rosa. Il sindaco Roberto Lagalla (proprio l’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti delle donne) aveva nominato Francesco Scoma come presidente e Salvatore Seminara e Antonino Iacono come consiglieri. Peccato che manchi una donna: tutto da rifare. È stato lo stesso Tantillo a confermarlo in Aula: “Da quello che abbiamo saputo, si stanno rivedendo le composizioni dei Cda”.
E con un contratto di servizio prossimo alla scadenza, c’è poco da stare allegri: “La nomina di un Cda tutto al maschile prima e il mancato accordo sulla sua composizione dopo – hanno detto i segretari aziendali di Amg Energia Giuseppe Mannina e Gaetano Collesano per la Filctem Cgil, Stefano Mileci per Femca Cisl e Antonella Fonte per Uiltec Uil – stanno dilatando i tempi di una nomina che, al netto del procrastinarsi di incomprensibili equilibrismi politici, dovrebbe essere prioritaria e urgente, anche per la stessa Amministrazione comunale. Sollecitiamo con forza la Giunta a provvedere tempestivamente alla nomina, consapevoli del fatto che i pochi mesi che ci separano dalla scadenza del contratto di servizio rischiano ormai di non essere sufficienti a mettere in campo un progetto complessivo di rilancio”.
Anche i sindacati della Rap sembrano pronti a dare battaglia: in una nota congiunta Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel hanno definito “non più sostenibile imporre ai lavoratori dieci ore di lavoro al giorno, carenze e ritardi che perdurano. Si risolvano immediatamente le cause e non ci si nasconda dietro gli effetti”.
Mentre si litiga sull’ammontare del gettito della Tari, è il senso del ragionamento delle parti sociali, “l’unica certezza continua a essere che, in ragione di un accordo sindacale, i lavoratori sono continuativamente in servizio più di dieci ore al giorno, provando così a sopperire alla carenza di mezzi, sempre più inadeguati e di personale sempre più assottigliato dai pensionamenti. In assenza di risposte siamo pronti a passare alla protesta”.
E come se non bastasse, il 31 marzo i lavoratori dell’Amat iscritti a Cub Trasporti sciopereranno per quattro ore, dalle 11 alle 15, per il mancato accordo sui buoni pasto: “È inverosimile – si legge in una nota di Cub trasporti – non avere potuto concludere un accordo così importante in tutti questi anni”, accordo che rappresenterebbe “un sostegno per i dipendenti che spesso non arrivano più a fine mese, che a causa dei salari bassi e i rincari di questa guerra vivono vicino alla soglia della povertà. Non si vede un aumento nel contratto di secondo livello di pari valore al caro vita da almeno vent’anni, bisogna sottoscrivere subito aumenti salariali”.
“Non posso che condividere – ha commentato il consigliere comunale Massimo Giaconia del gruppo Progetto Palermo – le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali, delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende partecipate Rap, Amat e Amg. Dipendenti che temono per il proprio futuro e quello delle aziende. D’altronde, dall’ultima relazione del ragioniere generale, con la quale viene messa a fuoco la situazione economica finanziaria delle società partecipate, emerge un quadro molto preoccupante per quanto riguarda Amat, Rap e Amg, azienda a cui scadrà presto la proroga del contratto di servizio”.
“Una situazione critica – ha concluso – che, ovviamente, non è sfuggita alla Corte dei Conti, che ha aperto un’istruttoria, ma anche al Collegio dei Revisori dei conti, preoccupato per le conseguenze che tali criticità potrebbero avere, oltre sulla continuità delle partecipate, sul piano di risanamento del Comune. Temo che all’Amministrazione Lagalla sia sfuggito del tutto il controllo delle società partecipate”.