I due sono stati trovati senza vita nella loro casa di via Notarbartolo, lo scorso 5 maggio, con ferite da arma da fuoco.
A distanza di mesi, la morte dei coniugi palermitani Pietro Delia e Laura Lupo rimane avvolta nel mistero. I due sono stati trovati senza vita nella loro casa di via Notarbartolo, lo scorso 5 maggio, con ferite da arma da fuoco. La Procura continua a indagare per chiarire se si sia trattato di un omicidio-suicidio o se, invece, qualcuno abbia ucciso entrambi.
Le indagini e i nuovi rilievi dei carabinieri
Gli inquirenti stanno approfondendo ogni dettaglio per ricostruire la dinamica esatta dell’accaduto. La scorsa settimana, i carabinieri del Ris di Messina sono tornati nell’appartamento delle vittime per eseguire ulteriori rilievi balistici e analizzare nuovamente la scena del crimine. L’abitazione è ancora sotto sequestro e sono stati effettuati accertamenti anche nell’appartamento della figlia della coppia, che vive nello stesso stabile.
Le incongruenze nella ricostruzione dell’omicidio-suicidio
Secondo una delle prime ipotesi investigative, la donna avrebbe inseguito il marito e gli avrebbe sparato quattro volte dopo una lite. Tuttavia, i colpi hanno raggiunto Delia al torace e all’addome, anziché alle spalle, come ci si aspetterebbe se fosse stato colpito mentre tentava la fuga.
Dubbi emergono anche sulle ferite della Lupo: si sarebbe prima ferita al collo e poi avrebbe rivolto l’arma contro se stessa. Eppure, la posizione del corpo e il fatto che la pistola fosse ancora stretta nella sua mano sembrano difficili da spiegare. Anche la caduta a terra della donna non appare compatibile con il ritrovamento dell’arma.
Il ruolo della figlia e l’intervento dei vigili del fuoco
A fare la macabra scoperta sono stati i vigili del fuoco, avvisati dalla figlia della coppia. Insospettita dall’assenza del padre a un appuntamento di lavoro e non riuscendo a contattarlo, la giovane ha chiesto aiuto ai pompieri. Una volta entrati in casa, i soccorritori hanno trovato i corpi senza vita dei due coniugi.
Un ulteriore elemento che lascia aperti molti interrogativi è il fatto che la porta dell’appartamento non fosse chiusa dall’interno e che non vi fossero segni di effrazione. Gli investigatori proseguono le indagini per far luce su una vicenda ancora piena di zone d’ombra.