Palermo, corruzione negli appalti della sanità: due arresti e indagati

VIDEO | Corruzione negli appalti della sanità: “Volevano pilotare gare per 130 milioni”. Due arresti e 15 indagati

VIDEO | Corruzione negli appalti della sanità: “Volevano pilotare gare per 130 milioni”. Due arresti e 15 indagati

Redazione  |
venerdì 13 Giugno 2025

Secondo quanto emerso, nel mirino ci sarebbero delle "gare d’appalto del valore complessivo di oltre 130 milioni di euro varate da alcune tra le principali strutture sanitarie in ambito regionale".

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali (arresti domiciliari, interdittive, obbligo di dimora o di presentazione alla polizia giudiziaria) emessa, a seguito dei previsti “interrogatori preventivi”, dal Gip presso il Tribunale del capoluogo nei confronti di 10 persone, indagate a vario titolo per i reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

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Le attività investigative – condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria sotto l’egida e il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Palermo – hanno consentito di “far luce su casi di malaffare connessi all’indizione e alla gestione di gare d’appalto del valore complessivo di oltre 130 milioni di euro varate da alcune tra le principali strutture sanitarie in ambito regionale”.

Gli elementi emersi dalle indagini sugli appalti sanità a Palermo

Il complesso degli elementi raccolti, in particolare, ha evidenziato “il coinvolgimento, nelle trame illecite ricostruite, di manager pubblici, imprenditori, professionisti e faccendieri; d’intesa, avrebbero agito in modo da orientare le procedure di gara in favore di determinate aziende”, dicono le Fiamme gialle. Molteplici le iniziative e gli espedienti messi in atto per conseguire tale risultato. Tra questi, l’anticipazione ai referenti delle “imprese da avvantaggiare di documentazione secretata relativa a gare ancora da bandire, la “costruzione” di capitolati ad hoc sulla base delle indicazioni ricevute dagli stessi interlocutori, fino ad arrivare all’annullamento dei bandi laddove non graditi alle medesime imprese”.

Le tangenti e le utilità garantite

Al contempo, dalle investigazioni sono emerse anche “manovre volte a indirizzare la formazione delle commissioni giudicatrici, inserendo componenti ritenuti di maggiore affidamento”. In cambio di tutto ciò, ai pubblici ufficiali sarebbero state date/promesse tangenti di rilevante importo collegate al valore delle commesse e, talvolta, mascherate da accordi di consulenza, nonché sarebbero state prospettate altre utilità, anche sotto forma di assunzioni di prossimi familiari.

Figura centrale, in questo contesto, è quella di un noto professionista palermitano che, forte di una fitta rete di relazioni e del potere d’influenza derivante da importanti incarichi fiduciari/istituzionali ricoperti nell’ambito della pubblica amministrazione e di strutture ospedaliere, avrebbe operato quale anello di congiunzione tra le due dimensioni pubblico/privato. Proprio presso lo studio di quest’ultimo, nelle settimane scorse, erano stati rinvenuti nel corso di una perquisizione oltre 44 mila euro in contanti in aggiunta a più di 3 mila euro trovati sulla persona.

Il contrasto della GdF

L’attività di servizio “testimonia la costante attenzione e il perdurante impegno profuso dalla Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, nel contrasto ad ogni forma di illegalità e di corruzione che altera le regole della sana competizione tra imprese, danneggia gli onesti e fa aumentare i costi dei servizi pubblici a danno della loro efficienza”.

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