Palermo, detenuti minacciano agenti e bruciano suppellettili

Detenuti minacciano agenti e bruciano suppellettili, Sappe: “Sfiorata sommossa al Malaspina”

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Detenuti minacciano agenti e bruciano suppellettili, Sappe: “Sfiorata sommossa al Malaspina”

Redazione  |
mercoledì 27 Dicembre 2023

"Altissima tensione nel giorno di Santo Stefano nel carcere minorile", lo denuncia il Sindacato autonomo polizia penitenziaria

“Altissima tensione e sommossa sfiorata, nel giorno di Santo Stefano, nel carcere minorile Malaspina di Palermo”. Lo denuncia il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe). “Nel pomeriggio un gruppo di detenuti nordafricani e arabi – dice il segretario locale, Paolo La Corte – si è reso protagonista di più atteggiamenti aggressivi verso il personale di Polizia penitenziaria, pretendendo tabacco e giochi da tavolo, minacciando gli agenti, dicendo di essere vittime di razzismo (calunnia assolutamente falsa e ignobile) e dando fuoco a suppellettili varie”. Secondo quanto ricostruito dal Sappe i detenuti si sarebbero barricati anche nel corridoio, pretendendo di fare socialità tutti insieme in un solo locale, “a grande discapito della sicurezza”.

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Altissima tensione

“Ben poco ha potuto fare l’opera di mediazione degli agenti di Polizia penitenziaria che, seppur in poche unità, hanno saputo fronteggiare la tensione che montava sempre più – prosegue La Corte -. L’intervento di un ispettore, d’intesa con il direttore che ha autorizzato di dare ai detenuti buste di tabacco, ha calmato un po’ le acque, ma la realtà è che c’è un fuoco che soffia sotto la cenere”. Per Donato Capece, segretario generale del Sappe “siamo alla follia”. “Adesso siamo arrivati al punto che i detenuti minacciano di sfasciare letteralmente le carceri se non vengono assecondate le loro richieste, specie quando sono assurde e senza senso come avvenuto al Malaspina”, dice, ricordando “il duro e difficile lavoro del poliziotto penitenziario, svolto da donne e uomini che pressoché quotidianamente hanno a che fare con detenuti che mettono a repentaglio l’ordine e la sicurezza della sezione detentiva”.

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