A Palermo morire sui marciapiedi dissestati è una cosa naturale. Perché che siano dissestati è fuori di ogni dubbio
Muore un anziano di 79 anni cadendo su un marciapiede dissestato e poco illuminato. Dove? A Tripoli? Ad Adis Abeba? A Beirut? In Siria a causa dei bombardamenti?
No. A Palermo la quinta città d’Italia, un paese del G20, non nel terzo mondo.
La cosa più tragica di questa vicenda è la decisione della
magistratura. È morto per cause naturali ha deciso il magistrato di turno. Non
c’è bisogno di una costosa autopsia o una Ctu per stabilire le cause della
morte. Non vale la pena. Si parla dell’arrivo del 118 e poi di un non precisato
medico legale, che senza bisogno di un esame autoptico ha stabilito che è morto
in maniera naturale. Quale causa, un infarto, un ictus fulminante, un colpo
apoplettico, non si sa.
Ma ha avuto un infarto e a causa di ciò è caduto o è caduto
e a causa di ciò ha avuto un infarto?
A Palermo morire sui marciapiedi dissestati è una cosa
naturale. Perché che siano dissestati è fuori di ogni dubbio.
Non è una cosa strana o eccezionale. È la cosa più naturale
del mondo.
Se questo pover’uomo non voleva morire per queste cause
poteva benissimo emigrare a Stoccolma o a Lisbona.
Lui no, testardamente è voluto rimanere nella città in cui è
nato.
Una città che fa emigrare i giovani, ma che non è nemmeno una città per vecchi, visto
lo stato indecente dei marciapiedi cittadini.
Che a Palermo si caschi per terra, su marciapiedi da terzo
mondo, non solo è naturale ma è altamente probabile.
Chi di voi non ha un familiare anziano che non sia
inciampato tra buche, dissesti, sterpaglie o altro?
La cosa orribile di questa storia è che ormai ci abituiamo a
tutto. A vivere male in una città che ha un indice di vivibilità tra i peggiori
del mondo.
Una volta ai tempi di Ciancimino si moriva per avvelenamento
da piombo, oggi si muore per i pirtusi.
Cosa ci sia di naturale in questo non lo capisco.
A me sembra solo peggio.
La vedova però, con suo grande sollievo immagino, ha
ricevuto la solidarietà del Sindaco che aspetta l’esito delle indagini che non
ci saranno mai.
Ma c’è un giudice a Berlino che si voglia trasferire a
Palermo? Tra l’altro il nostro sindaco parla tedesco e può dargli da
interprete. Magari contro se stesso avrebbe un piccolo conflitto di interessi.
Ma non sottilizziamo.
Purtroppo essendo naturale morire sui marciapiedi dissestati il Sindaco non potrà cogliere l’occasione di costituirsi parte civile. Contro se stesso.
Giovanni Pizzo