Palermo, ecco la nuova geografia del Consiglio comunale - QdS

Palermo, ecco la nuova geografia del Consiglio comunale

Palermo, ecco la nuova geografia del Consiglio comunale

mercoledì 12 Aprile 2023

Novità per il Partito democratico, che ha perso un pezzo importante con il passaggio di Carmelo Miceli al gruppo misto, e la Lega, con la surroga di Marianna Caronia con Salvatore Di Maggio

PALERMO – “Abbandono il Pd e passo al gruppo misto”. Con queste parole il consigliere comunale Carmelo Miceli ha annunciato a sorpresa l’addio ai dem. Nella stessa seduta, l’Aula ha votato la surroga di Marianna Caronia con Salvatore Di Maggio.

Quella di Miceli è una perdita dolorosa per il partito di Elly Schlein: il riberese è stato segretario provinciale e deputato nazionale (facendo parte delle commissioni Giustizia e Antimafia della Camera), oltre che responsabile alle politiche per la sicurezza con la segreteria di Nicola Zingaretti. Alle Amministrative del 2022, per di più, era stato il più votato tra i dem con 2.118 preferenze. Il Nazareno resta così con quattro consiglieri: Fabio Giambrone, Giuseppe Lupo, Teresa Piccione e il capogruppo Rosario Arcoleo.

“Ho creduto nel Pd come forza riformista e cattolica – ha spiegato Miceli durante il suo intervento in Aula – ma da diverso tempo constato una sofferenza personale che fa i conti con quello che è diventato il Pd oggi. Dopo l’ultimo congresso sembra guardare più al movimentismo che agli interessi del popolo italiano: è un partito che si lascia condizionare da ciò che c’è fuori e dimentica ciò che ha dentro, in cui le esperienze, i sacrifici e le battaglie non contano più e che sta dimenticando il suo progetto iniziale: dare casa anche a una tradizione cattolica e cristiana”.

“Il Pd sta sposando battaglie dignitosissime – ha sottolineato Miceli – ma che andrebbero guardate in un quadro di sintesi con chi ha valori diversi, un quadro che dovrebbe tenere conto dei cittadini, che le vedono come battaglie di nicchia, non a tutela degli interessi di tutti”.

Miceli è anche avvocato penalista: tra i suoi incarichi c’è anche la difesa dei familiari di David Rossi, il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena trovato morto dieci anni fa sotto una finestra del suo ufficio a Siena. Durante il suo discorso di addio, Miceli ha parlato genericamente di “diritto alla giustizia violato”, facendo probabilmente riferimento alla proposta di legge approvata dalla Camera a fine marzo, che ha istituito una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Rossi: “Quando chi come me ha scelto, per vocazione professionale, di occuparsi di diritti e di persone che vedono violato uno dei diritti principali, quello alla giustizia, e quando chi come me nel Pd non ha visto un aiuto per queste battaglie ma, sfortunatamente e incomprensibilmente, un ostacolo, è chiaro che la mia posizione diventa incompatibile con il Pd e non posso che trarne le conseguenze di una rottura e di un salto nel vuoto, creando un gruppo misto. Continuerò a fare il mio dovere con onore e disciplina. Ringrazio i compagni di partito e il mio capogruppo e auguro lunga vita al Pd, che però non è più quello che ho contribuito a fondare. Non vado via dal Pd ma da un’altra cosa”.

Miceli ha poi raccontato che il suo “tormento” è iniziato con le ultime Amministrative: “Il Pd decise scientemente di giocare un ruolo assolutamente marginale inseguendo veti incomprensibili e scelte basate su presunte incompatibilità con alcuni soggetti politici con i quali, oggi, posso dire che ci sono amplissimi margini di collaborazione. Abbiamo regalato Palermo, e di conseguenza la Regione Siciliana, alla destra, con la quale, lo sottolineo, nulla mi accomuna. Il Pd regalò a quella destra tantissimo elettorato moderato e riformista decidendo di non giocarsi la partita”.

Il consigliere della lista del sindaco “Lavoriamo per Palermo” Salvo Alotta ha colto la palla al balzo invitando Miceli a unirsi alla compagine di centrodestra: “La scelta dell’onorevole Carmelo Miceli mi emoziona, comprendo e condivido le ragioni della sua scelta e conosco a fondo le dinamiche del Partito democratico. Sento di invitarlo ad un surplus di riflessione, nel governo Lagalla c’è un grande spazio politico, per chi come noi che non siamo tradizionalmente di centrodestra e che da moderati guardiamo alla città come obiettivo della nostra azione, in cui si può stare insieme per Palermo”.

Durante la stessa seduta, come accennato, c’è stata la surroga di Caronia con Di Maggio. Caronia, eletta nelle file della Lega, si è dimessa a fine marzo a causa del concomitante impegno come deputata regionale all’Ars. Al suo posto ha giurato Di Maggio, primo dei non eletti con 976 voti. Dopo le dimissioni di Fabrizio Ferrara (Fdi) e Valentina Chinnici (Progetto Palermo), cui sono subentrati Teresa Leto e Alberto Mangano, l’esponente del Carroccio è già la terza a lasciare Sala delle Lapidi a meno di un anno dalle elezioni del 12 giugno.

“Insieme con il capogruppo Alessandro Anello – ha commentato Sabrina Figuccia, consigliere comunale di Prima l’Italia e assessore al Turismo – ho dato il benvenuto al consigliere Di Maggio che, grazie anche alla sua esperienza, darà un importante apporto al Comune di Palermo e ai cittadini palermitani. Ringrazio l’onorevole Caronia per il lavoro svolto, con la quale, ne sono sicura, continuerà la collaborazione tra Regione e Comune per il bene dei palermitani”.

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