Palermo, ex dipendente Confidi arrestata per furto - QdS

Palermo, ex dipendente Confidi arrestata per furto

Palermo, ex dipendente Confidi arrestata per furto

venerdì 19 Marzo 2021

L'indagine della Guardia di finanza sul passaggio di duecentomila euro dei finanziamenti erogati al proprio conto bancario e a quello di parenti che gestivano locali della movida

Per Ivana Lo Re, 56 anni, arrestata a Palermo, l’accusa è quella di aver preso i soldi dei finanziamenti erogati da un Confidi per il quale lavorava, girandoli sul proprio conto corrente bancario e su quello dei propri parenti, che gestiscono alcuni locali della movida palermitana.

I militari del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza agli arresti domiciliari del gip nei confronti della donna, come detto ex dipendente amministrativa di un Confidi e accusata di furto e del successivo autoriciclaggio e reimpiego di denaro in attività di impresa.

Le indagini coordinate dalla procura e condotte dagli investigatori del nucleo di polizia economico-finanziaria, gruppo tutela mercato capitali hanno portato al sequestro preventivo delle somme provento dei reati.

La donna lavorava in un ente che eroga finanziamenti alle imprese consorziate, che versano quote associative, tramite la sottoscrizione di convezioni con banche e istituti di credito.

La Finanza avrebbe accertato che, avendo la disponibilità delle password di accesso ai conti correnti on-line del consorzio, avrebbe eseguito illegittime disposizioni di bonifici per oltre duecentomila euro.

L’impiegata, secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbe alterato le scritture contabili relative ai vari mandati di pagamento disposti dall’ente a favore dei propri associati, predisponendo numerosi bonifici che recavano destinatario e causali che contenevano coordinate bancarie corrispondenti in realtà ai rapporti di conto corrente riconducibili a se stessa ai propri familiari e alle loro imprese.

Dalla denuncia di un destinatario di un rimborso mai pervenuto, sono scattate le indagini delegate dalla procura, che contesta i reati di furto aggravato, autoriciclaggio e reimpiego di capitali illeciti.

Sei gli indagati, tra i quali, oltre l’arrestata, figurano tre familiari e due società loro riconducibili che gestiscono locali della movida palermitana operanti nel settore della ristorazione.

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