Il recupero del complesso è stato inserito all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza: previsto un investimento pari a 33 milioni di euro per la valorizzazione in chiave culturale
PALERMO – Dei 6,675 miliardi di euro che il Consiglio dei Ministri ha destinato alla cultura nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, una parte (per l’esattezza 1,46 miliardi) servirà a finanziare il cosiddetto “Piano strategico per i Grandi attrattori culturali”. Ebbene, tra i 14 progetti strategici, che includono musei, parchi e perfino lo Stadio Artemio Franchi di Firenze, è stato inserito anche l’ex complesso della Manifattura Tabacchi di Palermo, da riconvertire in Polo culturale con un investimento di 33 milioni.
“Il recupero dell’ex complesso della Manifattura Tabacchi – ha spiegato il ministro della Cultura Dario Franceschini – prevede la valorizzazione dell’intero complesso architettonico in chiave culturale: in particolare con la realizzazione di un auditorium, a cui saranno affiancati spazi espositivi, e un’area dedicata alla creatività artistica con annessa foresteria per artisti. L’obiettivo è creare un centro polifunzionale costituito da sale per congressi e intrattenimenti, uffici, sale espositive e multisala”.
L’ex Manifattura Tabacchi è abbandonata da anni e rappresenta un autentico esempio di archeologia industriale. Si trova tra i Cantieri Navali e il Cimitero degli Inglesi, lungo la via Comandante Simone Gulì, nei pressi del porticciolo turistico dell’Acquasanta. Oltre all’ex Manifattura (nove fabbricati principali e una serie di edifici minori su un’area di circa due ettari), il complesso immobiliare è costituito da altre tre aree a cavallo tra la stessa via Gulì e via Giordano Calcedonio: un lotto di terreno di 5.730 metri quadri di fronte al porto dell’Acquasanta, Fondo Bernagallo – che ha una superficie di 27.640 metri quadri e nel quale sorge un campo di calcio con annessi spogliatoi e magazzino – e un’area pianeggiante di 741 metri quadri priva di fabbricati. Sorto nel Seicento come lazzaretto dopo l’epidemia di peste del 1624, nel 1885 il complesso è stato ingrandito e trasformato in una fabbrica di sigari e sigarette in cui lavoravano oltre seicento donne. A parte una breve interruzione durante la Seconda Guerra Mondiale, la fabbrica è rimasta attiva fino al 2001 con le sue due iconiche ciminiere utilizzate per bruciare i prodotti di scarto delle lavorazioni.
Nel 2006 il complesso è finito nel mirino della vecchia Fintecna (oggi società interamente partecipata dalla Cassa depositi e prestiti), che ha presentato al Comune un Prusst (il n. 63) da 52,8 milioni di euro. Il maxi progetto di riconversione prevedeva la realizzazione, negli edifici esistenti, di un albergo extralusso a sette stelle, un centro congressi e fitness, attività commerciali e di ristorazione, residenze, una multisala e artigianato produttivo su una superficie complessiva di 23.030 metri quadri; e in più nuove costruzioni (un secondo centro commerciale e residenze) per altri 7.400 metri quadri, un parcheggio multipiano di 24.000 metri quadri, un mercato pubblico e aree da cedere al Comune per circa 11.000 metri quadri. All’epoca il Prusst è finito sotto accusa sia per la vicinanza e la compatibilità con le attività dei Cantieri navali sia per lo smantellamento, previsto inizialmente, dello storico campo di calcio dell’Acquasanta, il secondo più antico della città. Nel 2013 il piano è stato approvato dal Consiglio comunale con alcuni aggiustamenti ma negli anni si è arenato e non è mai stato realizzato. Ora la nuova proposta di rilancio del Mibac ma con una destinazione diversa, di tipo culturale.
“Esprimo grande soddisfazione – ha commentato il sindaco Leoluca Orlando – per l’inserimento dell’ex Manifattura Tabacchi all’interno del Pnrr. Un progetto di competenza dello Stato su un’area di proprietà pubblica (ancora della Cdp, nda) che abbiamo individuato insieme al ministro Franceschini al fine di contribuire alla riqualificazione di edifici e di aree aperte che si collegano al rilancio della borgata marinara dell’Acquasanta. Questo intervento si collega da una parte al Cimitero degli Inglesi, dall’altra alla riqualificazione del porto turistico dell’Acquasanta attuata dall’Autorità portuale di Palermo che, d’intesa con l’Amministrazione comunale, provvederà alla riqualificazione della piazza che collega la parrocchia al porto”.
“Nella riqualificazione, inoltre – ha aggiunto – si inserisce il rilancio del Grand Hotel Villa Igiea di Sir Rocco Forte, a conferma che il recupero di vivibilità e fruibilità di spazi pubblici è anche elemento di grande attrattività turistica”.
Anche il segretario generale della Cgil Palermo Mario Ridulfo e Francesco Foti della Fiom Cgil Palermo si sono detti “favorevoli” al progetto “dopo anni di battaglie – hanno ricordato – per evitare che su questa struttura fossero portati avanti interessi speculativi e progetti in conflitto con l’attività del Cantiere navale. Quello che chiediamo adesso è che sia fatta chiarezza anche sulle restanti parti del progetto, che riguardano alcuni manufatti storici. Cosa si intende fare con l’ex palazzina che ospitava la mensa dei lavoratori, con quella dell’ex dopolavoro e con lo storico campo di calcio, che vogliamo rimanga al suo posto per continuare a svolgere la sua attività?”.