Palermo, finte vaccinazioni ai leader no vax, fermati - QdS

Palermo, finte vaccinazioni ai leader no vax, fermati

Palermo, finte vaccinazioni ai leader no vax, fermati

martedì 21 Dicembre 2021

In manette Filippo Accetta. Un'infermiera dell'hub della Fiera, per cento euro faceva soltanto finta di inoculare le dosi. Tre i fermati per corruzione, falso e peculato. Coinvolto anche poliziotto

Clamorosa svolta nell’indagine della Polizia di Stato di Palermo sulle finte vaccinazioni: è stato scoperto che i leader no vax avevano studiato come eludere il problema grazie a un’infermiera compiacente.

Gli agenti della Digos palermitana hanno dunque eseguito un decreto di fermo nei confronti di tre persone, indagate per corruzione propria antecedente, falso ideologico in atto pubblico e peculato.

Le indagini sulla truffa dei vaccini all’Hub della Fiera del Mediterraneo è solo agli inizi. Il sospetto è che ad avere pagato fino a 400 euro all’infermiera per la finta dose siano stati più degli undici finiti nell’indagine. Tra questi un’altra infermiera, sempre in servizio all’Hub, ed un poliziotto in servizio alla questura di Palermo. Avrebbero pagato per potere ottenere il Green pass. Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, l’aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Felice De Benedittis hanno anche disposto il sequestro preventivo dei dati informatici inseriti nella piattaforma nazionale “Digital green certificates” del ministero della Salute attraverso cui vengono rilasciati i Green pass.

In manette Filippo Accetta, leader nazionale no vax

I fermati sono Filippo Accetta, leader locale del movimento No Vax e protagonista anche di alcune manifestazioni nazionali – come quella di Roma conclusa con l’assalto alla sede della Cgil -, Giuseppe Tomasino e Anna Maria Lo Brano, un’infermiera che lavora all’ospedale Civico.

Era lei che faceva finta di inoculare i vaccini nell’hub della Fiera del Mediterraneo.

Come hanno rivelato le immagini di una telecamera piazzata dai poliziotti, Anna Maria Lo Brano scaricava il contenuto della siringa monouso in una garza e poi faceva soltanto finta di somministrare il vaccino: inseriva l’ago nel braccio senza muovere lo stantuffo della siringa.

Cento euro per ogni falsa iniezione

L’infermiera, a quanto risulta dalle intercettazioni, avrebbe incassato cento euro per ogni finta iniezione di vaccino anti covid.

Gli agenti per giorni hanno intercettato la donna accertando contatti tra l’infermiera e chi si sottoponeva al finto vaccino, disposto a sborsare cento euro pur di ottenere il Green pass. Le indagini svolte hanno escluso il coinvolgimento dei medici che lavorano al centro vaccinale e dei funzionari responsabili.

Finte vaccinazioni, anche un poliziotto

Dall’analisi delle intercettazioni telefoniche pare che il sistema sia stato utilizzato a Palermo per un numero considerevole di persone – almeno undici -, tutte no vax.

Tra i falsi vaccinati accertati, oltre ad Accetta e Tomasino, anche due parenti di quest’ultimo.

Ma anche un poliziotto della Questura palermitana e un’altra infermiera che operava nella Fiera del Mediterraneo.

Che adesso rischiano parecchio.

Generati anche Green pass falsi

A quanto pare sarebbero stati realizzati anche dei green pass falsi, ma su questo fronte non ci sono ancora dettagli.

Sono stati sequestrati i dati informatici inseriti nella “Piattaforma nazionale digitai green certificate” del Ministero della Salute – con conseguente sospensione e blocco della loro operatività dei Green Pass di tutti i soggetti che hanno effettuato i falsi vaccini.

L’ultimo post di Accetta su Facebook

“Buongiorno a tutti amici fratelli sorelle io vi voglio bene a tutti ❤️non mollare e resistere che a giorni ne sentiremo delle belle la verità e vicina credetemi la gente come noi non molla maiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”.

Questo il contenuto dell’ultimo post del leader no vax finito in manette, sulla propria pagina Facebook, “Filippo Accetta, uno di voi”, (la foto che vi proponiamo è tratta proprio da Fb) in cui si definisce “personaggio pubblico”.

Il post risale a diciotto ore addietro e contiene un presagio: la verità era davvero vicina. Ed è arrivata con le volanti della Polizia.

Sospetti Digos seguendo Accetta nell’hub

Gli agenti della Digos di Palermo da tempo tenevano d’occhio i protagonisti delle manifestazioni contro il vaccino. Filippo Accetta, prima leader dei disoccupati, poi degli ambulanti, aveva sposato la causa no vax ed era diventato punto di riferimento grazie alle dirette sui social.

Così quando i poliziotti lo hanno visto dirigersi verso l’hub della Fiera per vaccinarsi si sono insospettiti.

Sia Accetta che l’amico Giuseppe Tomasino sono stati “vaccinati” dalla stessa infermiera, Anna Maria Lo Brano.

Non poteva essere una coincidenza e infatti, grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza e alle intercettazioni si è scoperto che la siringa era vuota.

Commissario Covid, supporto a investigatori

“Con gli arresti di oggi – ha commentato il commissario per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa – si chiude un capitolo triste e, insieme, sconcertante”.

Costa ha precisato come “non solo non sono indagati medici e responsabili della Fiera del Mediterraneo, ma fin dall’inizio delle indagini, il referente dell’hub vaccinale Rosario Iacobucci e altri membri dello staff hanno fornito agli investigatori tutto il supporto possibile”.

“Era innanzitutto nostro interesse – ha aggiunto Costa – che fossero individuati i responsabili, per mettere fine a un raggiro che, per quanto episodico, è tanto più odioso perché si svolge tra le mura di un hub vaccinale, un luogo dove le persone cercano protezione dal virus”.

Lavoratori Hub vaccinale traditi e danneggiati

“In questa vicenda – ha concluso – tutti i lavoratori della Fiera del Mediterraneo ci sentiamo traditi e danneggiati, perché le accuse ai tre indagati, qualora confermate, remerebbero contro tutto ciò per cui ci spendiamo quotidianamente, passando intere giornate in questo hub: convincere, rassicurare, sensibilizzare al vaccino, che è il solo modo per uscire dalla pandemia”.

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