Giornata di forte dolore a Palermo e in tutta Italia per i funerali di Totò Schillaci, eroe di Italia ’90 con le sue notti magiche che hanno fatto la storia azzurra nel mondo. Stroncato da un tumore al colon a soli 59 anni, nella giornata di oggi – venerdì 20 settembre – la Cattedrale di Palermo omaggia l’ex attaccante siciliano. Ad officiare il rito funebre è monsignore F. Sarullo, mentre l’intera area intorno è stata messa in sicurezza: chiese e giardini vicini chiusi per non correre alcun rischio.
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Enorme la folla presente ai funerali di Totò Schillaci, tra cui anche moltissimi turisti in giro per Palermo che non possono che dedicare del tempo nel ricordo di un uomo amato da tutti, in Sicilia e non solo. Sono solo 800 i posti a sedere, 200 in piedi ma – come detto – l’esterno della Cattedrale è colmo di gente, appassionati di calcio e non.
Funerali Totò Schillaci, presenti Beppe Bergomi e Gabriele Gravina
Tra i primi ad arrivare al funerale di Totò Schillaci c’è Beppe Bergomi, storica icona del calcio italiano e capitano degli azzurri durante Italia ’90, edizione in cui Totò vinse il titolo di miglior calciatore del torneo. Successivamente, arrivati anche i vertici del calcio italiano (Gabriele Gravina) e una serie di ex compagni delle notti magiche.
Il percorso della salma di Totò Schillaci: tappa al Cep, poi l’Amat
Prima di raggiungere la Cattedrale e celebrare i funerali, la salma di Totò ha attraversato le strade del Cep, il suo quartiere di nascita dove vive ancora il padre. Tanti i residenti presenti e, insieme a loro, anche l’omaggio dell’istituto comprensivo “Giuliana Saladino”.
Dopo il saluto al suo quartiere di origine, la salma di Totò Schillaci è passata dal Ribolla per l’ultimo saluto al campo dell’Amat Palermo, la sua prima squadra in carriera.
L’omelia di monsignor Sarullo ai funerali di Totò Schillaci
Di seguito, un primo passo dell’omelia di monsignor Filippo Sarullo ai funerali di Totò Schillaci. “Sinora, caro Totò avevi giocato soltanto il primo tempo della tua vita, breve, quasi da tempi supplementari, di 59 anni. E se è vero che non hai segnato il gol della vittoria su questa terra per liberarti dalla malattia, nel secondo tempo, che è durato un istante, quello della morte, nel fischio finale, come deve essere per ogni credente, lì hai giocato la partita più bella della tua vita, hai fatto il passaggio più bello della tua vita, un passaggio non con giocatori altrettanto bravi come te, ma con il numero 1, Gesù, e hai realizzato il passaggio alla vita eterna”.