Oltre ad Hermes che dovrebbe chiudere a marzo, nella zona del centro del capoluogo siciliano hanno abbassato le saracinesche Michael Kors, Golden Point, Max&Co, Patrizia Pepe e Cromia
Il 25 marzo del 2023 a Palermo chiuderà Hermès, noto marchio della moda francese che vanta sei generazioni di artigiani e che ha più di 300 punti vendita in tutto il mondo. La boutique che si trova a Palermo dal 2004 in via della Libertà, arteria principale dello shopping di lusso, infatti non riesce più a sostenere i costi della crisi. A rischio il lavoro dei cinque dipendenti del punto vendita del capoluogo siciliano.
«E’ una chiusura che fa male alla città perché si tratta di un marchio importante, uno di quelli che serve a rendere internazionale una città – dichiara a gds Giuliano Forzinetti, assessore alle Attività produttive -. Il negozio si trova peraltro in un’asse importante e la sua chiusura fa male a Palermo e ai cinque dipendenti. Vista l’attrattività della città anche a seguito di importanti azioni portate avanti, credo che si potrà effettuare un rilancio del luogo attraverso una nuova griffe che potrà tutelare anche i lavoratori».
Al posto di Hermes dovrebbe subentrare un altro marchio francese prestigioso, già presente in città. I sindacati stanno monitorando la situazione e sono pronti a chiedere l’assorbimento dei 5 lavoratori.
La Maison che da ieri fa sapere ai suoi clienti di non poter prendere più ordinazioni, segue la stessa sorte di Michael Kors, Golden Point, Max&Co, Patrizia Pepe e Cromia che hanno chiuso i loro negozi nel corso dell’ultimo biennio sempre nella stessa zona.
A Palermo la crisi non sta risparmiando anche altri negozi. Un punto vendita Casanova, uno Geox, Max Casa, e non c’è più la Disney in via Ruggero Settimo. Attualmente è chiusa, anche se a causa di un incendio, la Sisley. Un duro colpo questo, che mette in ginocchio Palermo, che va sempre più verso la desertificazione commerciale e che fa perdere preziosi posti di lavoro: “La situazione legata al caro energia e al caro affitti – spiega Marianna Flauto, segretario generale Uiltucs Sicilia e da poco eletta nella segreteria nazionale della Uiltucs – sta causando numerosi problemi a tutti quei punti vendita del commercio che non riescono a reggere l’aumento dei costi. Registriamo la sofferenza di numerosi esercizi commerciali anche all’interno di rinomate catene”.