Palermo, il Green New Deal parte dai lavori per il Paesc - QdS

Palermo, il Green New Deal parte dai lavori per il Paesc

Palermo, il Green New Deal parte dai lavori per il Paesc

giovedì 15 Aprile 2021

Avviati i primi confronti per la stesura del Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima, strumento centrale in vista dei prossimi finanziamenti europei per il Recovery Fund

PALERMO – Si è svolto in videoconferenza l’incontro pubblico promosso dall’Amministrazione comunale per l’avvio del lavoro di redazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc) con la partecipazione dell’Esperto di gestione energetica (Ege) del Comune, Pier Francesco Scandura. All’incontro hanno preso parte circa cinquanta cittadini, rappresentanti di associazioni e comitati, singoli, esperti e portatori di interesse che si erano registrati sul sito del Comune.

Per l’Amministrazione erano presenti il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore all’Ambiente Giusto Catania, con l’obiettivo di individuare gli strumenti per la riduzione e l’ottimizzazione del consumo energetico, assumere iniziative di contrasto e di resilienza rispetto al cambiamento climatico, abbattere l’emissione di gas climalteranti. Il primo passo sarà quello di costituire una piattaforma online che sarà la base per lo scambio di informazioni e documenti e per favorire la partecipazione pubblica. L’intento dell’Amministrazione è quello di proporre il Paesc al Consiglio comunale entro l’anno.

“Un passaggio – ha detto il sindaco Orlando – importante e strategico. Un percorso di condivisione e partecipazione fondamentale per il futuro della città. Energia e clima sono al centro delle politiche dell’Amministrazione comunale in tutti i settori della vita della città. Siamo chiamati a contribuire al percorso Paesc 2030, data nella quale pensiamo e dobbiamo raggiungere obiettivi significativi sul piano energetico e climatico. Avviato questo percorso e approvato il Paesc da parte del Consiglio comunale, si potrà accedere e dovremo poter accedere a fondi europei”.

“Come ripeto da tempo – ha aggiunto il primo cittadino – e come sottolineato più volte al precedente Governo Conte, e più recentemente a quello attuale presieduto da Mario Draghi, bisognerà modificare l’attuale sistema. Troppe risorse europee vengono sprecate a causa delle lentezze dell’organismo intermedio regionale. Stiamo andando incontro ad un periodo 2021/2027 nel quale ai fondi europei ordinari si aggiungono quelli del programma Next generation Ue per la ripresa post-pandemica. Dunque, non servono altri soldi, ma anche riforme che permettano di spendere al meglio tutti i fondi. Questa è la sfida che la Amministrazione comunale ha raccolto nell’ambito delle sue competenze e della quale la politica nazionale dovrà farsi carico con interventi mirati di sua competenza”.

Anche per l’assessore Catania il percorso avviato in direzione del Paesc rappresenta “una grande opportunità per la città di Palermo, che intende raggiungere l’obiettivo di riduzione del 40% delle emissioni inquinanti entro il 2030. Il processo partecipato è una tappa importante per coinvolgere associazioni, imprese e singole persone che vogliono contribuire a rendere più ecologica la città. Il Piano d’azione per energia sostenibile e il clima è iscritto in una visione strategica che punta a tutelare l’ambiente, soprattutto in questo momento in cui la pandemia ha dimostrato, ancora una volta, la necessità di tutelare l’ecosistema. Le azioni del Paesc saranno fondamentali per programmare gli investimenti comunitari nella città di Palermo”.

Dal punto di vista più strettamente tecnico, Pier Francesco Scandura ha illustrato le potenzialità del Piano per affrontare la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e ridurre almeno del 40% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030. “Il Paesc – ha affermato – rappresenta un’opportunità da non perdere. Sottolinea la centralità delle azioni da intraprendere in vista dei prossimi finanziamenti del Recovery Fund per cui l’Italia è stata destinataria di 209 miliardi di euro dei quali circa 70 miliardi indirizzati al Green New Deal. A essere protagonisti sono soprattutto i cittadini, che attraverso uno strumento di partecipazione democratica potranno essere incisivi sulla ripartizione dei prossimi finanziamenti europei in ambito green”.

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