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Palermo, imposta di soggiorno: Assohotel Confesercenti chiede incontro a giunta

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Palermo, imposta di soggiorno: Assohotel Confesercenti chiede incontro a giunta

Redazione  |
venerdì 26 Maggio 2023

Grido di allarme per tutta la categoria: “L’aumento, stando al testo, potrebbe scattare già in piena stagione estiva creando agli albergatori non pochi disagi”

Una richiesta di incontro urgente al Presidente del Consiglio comunale, Giulio Tantillo, al vice sindaco Carolina Varchi e all’assessore al Turismo Sabrina Figuccia per avere chiarimenti in merito alla proposta di deliberazione di Consiglio comunale per l’aumento in media di oltre il 90% delle tariffe della tassa di soggiorno. L’ha inviata lunedì 22 maggio il presidente di Assohotel Confesercenti Palermo Marco Mineo, lanciando un grido di allarme per tutta la categoria: “L’aumento, stando al testo, potrebbe scattare già in piena stagione estiva creando agli albergatori non pochi disagi”.

“Noi albergatori – spiega Mineo – siamo chiamati ad informare i turisti sulla tassa di soggiorno. Aver comunicato una tariffa diversa rispetto a quella che il turista si troverà a corrispondere una volta raggiunta la destinazione significa creare sicuramente contestazioni. Come associazione abbiamo sempre dichiarato la necessità di percorsi condivisi con l’Amministrazione comunale. Sul tema dell’imposta di soggiorno questa necessità diviene un modus operandi per favorire anche la trasparenza sull’impiego delle risorse provenienti dal gettito del tributo”.

“Ricordiamo sempre che la tassa di soggiorno è una tassa di scopo. Proprio per questo un aumento di quasi il 100% della tariffa dovrebbe essere accompagnato da una serie di progetti validi che vertano esclusivamente su iniziative turistiche e non servano invece a finanziare le spesa corrente.  Inoltre, abbiamo più volte spiegato che per non danneggiare le imprese, gli aumenti della tassa andrebbero programmati per tempo e con approcci graduali. Abbiamo già per il 2024 stipulato i contratti con i tour operator e molti di questi includono la tassa già nella tariffa di vendita. Ipotizzare un aumento di tale entità della tariffa già nel 2023 sarebbe una scelta sbagliata per l’immagine turistica della nostra destinazione e per tutti coloro che si occupano di ricettività”.

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