“Una problematica che ci vede tutti quanti vittime, nel senso che noi non siamo riusciti immediatamente, nell’area sanitaria, a capire quale era la gravità di questo fenomeno; quindi ci scusiamo con le famiglie dei giovani che hanno avuto questo problema”. Aveva esordito cosi, in conferenza stampa a Palazzo Orléans, l’assessore Giovanna Volo quando venne annunciato il progetto del centro di pronta accoglienza per le dipendenze patologiche. Il cosiddetto “centro anti crack”.
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Dopo due mesi il padiglione 13 del comprensorio del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP 6 di Palermo è pronto con già le figure professionali incaricate. Una equipe multi-professionale composta da 23 operatori che l’ASP ha selezionato da graduatorie, convocato ed incaricato per far funzionare il centro di 800 mq approntato nel presidio di via La Loggia a Palermo.
Il nastro è stato tagliato alla cerimonia di inaugurazione questa mattina dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani insieme al sindaco di Palermo Roberto Lagalla, al commissario straordinario dell’ASP 6 Daniela Faraoni ed a Francesco Zavatteri, il padre di Giulio, vittima del crack trovato deceduto in casa per un’overdose. Presenti anche le alte sfere dell’Arma dei Carabinieri, con il generale Luciano Magrini, della Guardia di Finanza con il generale Domenico Napolitano, ed il questore Vito Calvino insieme al prefetto di Palermo Massimo Mariani. Un momento di soddisfazione per il risultato ottenuto in tempi estremamente ridotti malgrado i limiti talvolta imposti dalla burocrazia alla macchina della pubblica amministrazione.
Se da un lato è stato motivo di soddisfazione riuscire ad inaugurare la struttura in appena un paio di mesi, dall’altro nessuno dei presenti si è sottratto dal sottolineare che questo è solo un inizio e non un traguardo. Il dottor Giampaolo Spinnato, responsabile del centro di pronta accoglienza operativo già la prossima settimana, ha ricordato che nel solo anno appena trascorso sono stati registrati circa mille nuoti utenti al Sert: “Un dato che non si registrava da parecchi anni”. Forse decenni, visto che il servizio per le tossicodipendenze sembrava ormai un lontano ricordo del passato risalente all’epoca buia dell’eroina.
“Un primo passo, ma molto importante”, lo ha definito il presidente Schifani sottolineando come questo risultato sia “frutto della collaborazione di numerose istituzioni”. Di primo passo ha parlato anche il deputato regionale Ismaele La Vardera, presente su invito personale del presidente Schifani quale riconoscimento del lavoro che sta conducendo sul fronte dell’emergenza crack ed anche in Commissione regionale antimafia.
“Adesso però bisogna lavorare alla legge anti crack”, ha ricordato La Vardera alla stampa ed anche al presidente. Una norma, quella citata e promossa dal deputato regionale, attualmente in Commissione sanità e per la quale auspica il prossimo approdo in aula a sala d’Ercole.
Anche il sindaco Roberto Lagalla ha lodato l’ottimo lavoro svolto tra le istituzioni che ha consentito un tale risultato in così breve tempo. Ed il risultato non è di scarso valore, trattandosi di un progetto pilota che adesso avrà, tra le altre consegne, il compito di legale e far funzionare tutta la rete di assistenza alle vittime di dipendenze patologiche. La struttura avrà compiti di accoglienza ed indirizzamento degli utenti verso altre strutture, potrà accogliere anche per pernottamenti – ma non ricoveri – ed assistere i percorsi di riabilitazione. Sarà quindi un centro di emergenza ed anche di sostegno. Primo anche in Italia, ha spiegato la dottoressa Daniela Faraoni, commissario straordinario dell’ASP 6 di Palermo intervistata (in video) dal Quotidiano di Sicilia su come il servizio pubblico possa essere capace di competere con il privato per tempistica ed efficienza.