Palermo, inaugurazione anno giudiziario: dall'arresto di Messina Denaro alle riforme - QdS

Palermo, inaugurazione anno giudiziario: dall’arresto di Messina Denaro alle riforme

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Palermo, inaugurazione anno giudiziario: dall’arresto di Messina Denaro alle riforme

Francesco Sanfilippo  |
sabato 28 Gennaio 2023

Inaugurazione dell'anno giudiziario a Palermo. Relazione di apertura del presidente della Corte d'Appello del capoluogo, Matteo Frasca.

“Il 12 novembre scorso, ala presenza del Capo dello Stato, abbiano intitolato l’Aula Bunker a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Essi hanno scritto la Storia e hanno indicato il percorso per combattere Cosa Nostra”. Nel discorso di inaugurazione dell’Anno giudiziario 2023, il Presidente della Corte di Appello di Palermo, Mattio Frasca, ha affrontato toccati vari punti argomenti quanto mai attuali, partendo naturalmente anche dall’arresto di Matteo Messina Denaro. L’apertura dell’anno giudiziario si è tenuta presso l’aula magna della Corte di appello di Palermo all’interno del Palazzo di Giustizia del capoluogo di fronte alle autorità istituzionali del comune e della regione.

I temi affrontati in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario

Il Presidente ha rilevato che la pendenza delle controversie civili si è dimezzata così come i tempi delle procedure penali sono diminuiti anch’essi. Il merito va alle riforme e della riorganizzazione in corso da anni della Giustizia italiana che ha permesso un pronto recupero dalla pandemia.

Con le leggi delega 206 e 134 del 2021, infatti, per il processo civile sono state incentivate strumenti alternativi per risolvere le controversie e da remoto e la moderna tecnologia. Sui processi penali, la Giustizia ha promosso la riduzione della durata dei processi, l’eliminazione delle pseudogaranzie, il potenziamento dei riti alternativi e la revisione del sistema della impugnazioni. Tuttavia, sono emerse delle criticità in ambito penale poiché non sono state previste adeguate norme transitorie e risorse umane e strumentali sufficienti.

La riduzione degli illeciti perseguibili d’ufficio come il furto di energia elettrica o nei locali commerciali permetterà una diminuzione di questa tipologia di processi. Però, per questi reati non si è tenuto conto dell’aggravante mafiosa. Perciò, non si può più procedere d’ufficio e la vittima che si trovi minacciata dalla mafia, si esporrebbe a rischio, dovendo presentare querela per attivare il procedimento.

L’internazionalizzazione del crimine organizzato

Sulla lotta alla criminalità organizzata di stampo mafiosa, il Presidente Fasca ha rilevato anche l’internazionalizzazione del crimine organizzato. Infatti, il crimine ha esteso il campo dell’illecito, puntando su nuovi crimini come l’appropriazione di criptovalute e frodi web. Il Pnrr, peraltro, è minacciato anch’esso dalla corruzione che i gruppi criminali in modo pervasivo adottano come strumento di potere, eludendo la caccia serrata delle forze dell’Ordine.

La conclusione del Presidente è stata raccolta in un pensiero rivolto alla memoria di Falcone e di Borsellino “Il modo migliore per ripagare almeno in parte il loro sacrificio è portare a compimento questo impegno e dimostrare che Giovanni aveva ragione nel dire che la mafia avrà una fine”.

Francesco Sanfilippo

 

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