Parla il sindaco di Palermo, Lagalla, sul caso che ha visto quattro famiglie costrette a rinunciare alla casa assegnata per le intimidazioni.
“Gli atti intimidatori di questi giorni nel bene confiscato alla mafia in via Decollati non hanno scalfito l’azione che sta portando avanti il Comune. Sono episodi da condannare che, però, possono rappresentare un’occasione importante per le istituzioni di ribadire la presenza dello Stato davanti a chi pensa ancora di affermare la propria supremazia attraverso la protervia, le minacce e la violenza”. A dirlo il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, sul caso che ha visto quattro famiglie costrette a rinunciare alla casa assegnata per le reiterate intimidazioni.
I ringraziamenti
“Ringrazio gli assessorati comunali ai Beni Confiscati e all’Emergenza abitativa – continua Lagalla -, supportati dalla Polizia Municipale che stanno portando avanti con impegno e senso di responsabilità la linea dettata dall’amministrazione su questo fronte e che si basa sulla garanzia della giustizia sociale che non si piega di fronte alle intimidazioni. Il mio ringraziamento va anche al prefetto Mariani, con il quale in questi giorni sono stato in contatto e che ha dato il massimo appoggio all’amministrazione comunale, grazie anche all’azione delle forze dell’ordine, in questa operazione. Adesso, andiamo avanti con le opere per rimettere in sicurezza l’immobile, in modo da assegnarlo a chi ne ha diritto”.