La lettera, letta nella giornata di ieri 26 marzo, è proprio rivolta alla figlia, che oggi dice di essersi pentita di tutto ciò che ha fatto lo scorso anno
“Mi hai estorto non solo i tuoi soldi ma anche quelli dei tuoi fratelli, sei una brava manipolatrice tu e il tuo fidanzato, mi hai distrutto in tutte le maniere. Vorrei perdonarti ma non ci riesco, non provo rabbia ma disprezzo, lo stesso disprezzo che hai per me grazie di avermi distrutto spero che Dio abbia pietà di tutti noi”.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
Sono queste le parole di G.M., papà vedovo con tre figli che aveva deciso di togliersi la vita lo scorso anno dopo le continue pressioni psicologiche e le richieste di soldi ricevute dalla figlia di 15 anni e dal suo fidanzato, oggi maggiorenne. La lettera, letta nella giornata di ieri 26 marzo, è proprio rivolta alla figlia, che oggi dice di essersi pentita di tutto ciò che ha fatto all’indirizzo del padre insieme al suo ragazzo. La tremenda storia è avvenuta a Villaggio Santa Rosalia, un quartiere molto popolare di Palermo.
Palermo, il papà si tolse la vita dopo le minacce della figlia
Con l’accusa di istigazione al suicidio a carico dei due giovani, sarà adesso compito del giudice Nicola Aiello decretare o meno il rinvio a giudizio per i due. Come emerso a seguito delle indagini, le continue richieste di denaro da parte della figlia di 15 anni e del suo fidanzato, oltre che minacce come “ti prendiamo a legnate” o “ti spariamo”, hanno gettato nello sconforto l’uomo, un papà vedovo e con tre figli.
Le minacce, le richieste, persecuzioni e aggressioni erano diventate del tutto insostenibili per l’uomo, che scelse di togliersi la vita per mettere fine alle minacce della figlia. Proprio nelle scorse ore, i due – la 15enne, che nel frattempo ha avuto un bambino, e il ragazzo oggi maggiorenne – si sono detti pentiti di quanto accaduto davanti al gup dei minori.