A causa dei ritardi accumulati negli anni sono stati persi i 3 milioni di euro precedentemente stanziati per il progetto, ma il Comune ha annunciato di aver recuperato altri 3,8 milioni dai fondi Pon
PALERMO – Quando tutto sembrava perduto, si è riaccesa la speranza per la costruzione dell’asilo nido “I piccoli di padre Puglisi” a Brancaccio. Il sindaco Roberto Lagalla ha annunciato, infatti, di aver trovato i fondi per realizzare il progetto del beato, ucciso dalla mafia giusto trent’anni fa. Si tratta di 3,8 milioni ricavati dalle economie dei fondi Pon.
Pochi giorni prima era stato il presidente del Centro di accoglienza Padre Nostro, Maurizio Artale a sfogare la sua rabbia: i tre milioni stanziati dal primo governo Conte nell’aprile del 2019 erano andati perduti perché il Comune non era riuscito a sfruttarli entro il 31 dicembre 2022. “A causa di una poco accorta gestione politica e burocratica – ha attaccato – degli adempimenti necessari alla costruzione di un asilo nido a Brancaccio, i tre milioni di euro stanziati dal governo Conte nel 2019 sono andati in perenzione. Allo scopo di supplire alle scellerate mancanze che hanno condotto al definanziamento del progetto, è stato presentato un emendamento alla finanziaria nazionale, che riassegnava la somma per la costruzione dell’asilo nido, ma è stato bocciato. Adesso chiediamo che il Governo Meloni approvi l’emendamento che è stato presentato nel decreto Milleproroghe”.
L’asilo, che nel 2018 ha anche ricevuto la benedizione di Papa Francesco, è stato progettato dal Centro di accoglienza con la collaborazione di Reggio Children (centro internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini) e del quotidiano Avvenire e con il contributo economico della Fondazione Giovanni Paolo II di Firenze. Lagalla ha confermato che, dopo la scadenza del 31 dicembre, “si è reso necessario un definanziamento” a causa “dei ritardi che si erano accumulati nella precedente consiliatura” ma con l’impegno “che avremmo ritrovato presto le risorse attraverso la riprogrammazione e rimodulazione dei fondi Pon Città Metropolitane 2014-2020 e il conseguente appostamento della spesa sul Pon 2014-2020 complementare”.
Il riferimento è al mancato inserimento dell’asilo nel Piano triennale delle opere pubbliche 2020/2022. Ebbene, come annunciato dal primo cittadino, “da un esame delle economie che si sono determinate a valle degli interventi Pon, sono rinvenuti oltre 3 milioni e 800 mila euro e l’Amministrazione si appresta ora ad avviare la procedura per poter finalmente pervenire alla definizione del progetto e all’aggiudicazione della gara, con i lavori che dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2026”.
E Artale è tornato a sorridere: “È giunta la lieta notizia, quella in cui speravamo in questi giorni, nell’anno del trentennale del martirio del beato Giuseppe Puglisi”.
Per il M5S, però, l’emendamento al Milleproroghe non va abbandonato perché consentirebbe di recuperare in extremis i tre milioni andati perduti e di rilanciare altre due opere scolastiche finite nella naftalina: “La nostra continua campagna di pressione per realizzare l’asilo a Brancaccio – hanno detto il deputato regionale Adriano Varrica e la senatrice Dolores Bevilacqua – ha raggiunto un risultato: consentire che l’iter per affidare i lavori non si fermi. Non siamo innamorati delle nostre proposte ma ribadiamo che approvare il nostro emendamento al Milleproroghe consentirebbe di salvare sia i 3 milioni per l’asilo che gli oltre 30 milioni per realizzare i poli scolastici innovativi in II e in VII Circoscrizione”.