Carlo Calenda sferra un nuovo attacco a Renato Schifani ed al governo della Regione Siciliana. In occasione della conferenza stampa organizzata quest’oggi a Palermo, il leader di Azione dopo il parapiglia di settimana scorsa – con il governatore che, offeso, decise di abbandonare in anticipo il convegno del Gruppo Giovani di Forza Italia – torna a lanciare parole di fuoco verso la governance dell’Isola.
Calenda: “Schifani si sente Dio: indegno quello che accade in Sicilia”
“Schifani pensa di essere Dio o come Luigi XIV – dichiara Calenda – Tamajo, Sammartino, Galvagno o come cacchio si chiama. Non sono loro ad avere diritto di gestire questa regione, a livello di spreco. Sì, sei stato eletto ma non puoi fare tutto. Quello che succede in Sicilia è ogni giorno più indegno. Ho incontrato il Presidente Schifani a una festa di partito e ho detto quello che penso, cioè che così la Sicilia non può continuare. Con gli indicatori peggiori d’Italia, l’Isola è seconda per evasione fiscale. L’Ars è quello che costa di più in assoluto, la presidenza ha moltiplicato per 4 lo staff”.
“Parlamento siciliano usa voto segreto: arma da ricatto che deve essere eliminata”
Scatenato Calenda, che ha proseguito poi scagliandosi contro i meccanismi alla base della politica siciliana, tra cui soprattutto l’utilizzo del voto segreto: “Il Parlamento regionale usa il voto segreto – afferma il leader di Azione – Ma bisogna che venga eliminato, perché è alla base del principio con cui si ricattano le giunte regionali. Questa cosa qui è una barbarie, consente ai consiglieri, tutti, di esercitare un indebito ricatto sul lavoro della Giunta. Lascio perdere sulle retribuzioni o quello che succede con la legge di bilancio. Il fatto che ogni anno si distribuiscono soldi a pioggia ai deputati affinché mantengano aree di interesse. Nel momento in cui accetta i soldi accetta un patto di spartizione che è indecoroso. E’ normale che si porti come regalo di compleanno un trasferimento da Milano a Palermo? Trovatemi la nomina di un singolo deputato, non è vero che tutti fanno così…”
Presente anche Ismaele La Vardera: “No al voto segreto: battaglia comune con Calenda”
Alla conferenza stampa di Azione ha presenziato anche Ismaele La Vardera, numero uno di Controcorrente, che ha accettato l’invito formulato da Calenda:
“Ho ricevuto un invito dal senatore Carlo Calenda a presenziare alla sua conferenza stampa di oggi e lo faccio anche per ribadire il no convinto al voto segreto all’Assemblea regionale siciliana – dichiara La Vardera – Più volte ho criticato le posizioni di Carlo sull’abolizione dello Statuto e ancora di più sul commissariamento della Sicilia per il semplice fatto che le storture della Sicilia si curano con la scelta di una classe dirigente fatta da persone serie e preparare. E comprendo anche che ad Azione, qui in Sicilia, non gli è andata benissimo. Voglio ricordare che lui è stato eletto qui in Sicilia ed ho accettato l’invito per condividere la battaglia comune dell’abolizione del voto segreto, magari sarà occasione propizia per far cambiare idea a Calenda su alcune cose”.
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