La società incaricata di effettuare la verifica sul progetto definitivo ha espresso “parere positivo” nel suo secondo rapporto di ispezione. Uno slancio per l’Amministrazione Orlando
PALERMO – La società Icmq, incaricata di effettuare la verifica sul progetto definitivo delle tre nuove linee del tram, ha espresso “parere positivo” nel suo secondo rapporto di ispezione intermedio. Rispetto al primo rapporto, decisamente più critico, “tutte le precedenti ‘non conformità’ – si legge in una nota dell’Amministrazione comunale – sono state risolte. Permangono solo sei commenti nella colonna ‘non verificato’, tutti declassati a ‘osservazioni’ e per i quali viene espressa qualche raccomandazione. L’esame definitivo di dette osservazioni, tutte già riscontrate dai progettisti, sarà effettuato a seguito del rilascio del parere dell’Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali), che analizzerà i suddetti aspetti tecnici”.
Nelle conclusioni del rapporto si può infatti leggere: “La maggior parte delle criticità rilevate sono state risolte via via a seguito di integrazioni progettuali e chiarimenti acquisiti anche nel corso dei contraddittori. La documentazione complessiva presenta ancora alcune criticità residue per la cui definizione puntuale si rimanda alle schede specifiche. La risoluzione delle non conformità e delle osservazioni riscontrate e segnalate nei capitoli precedenti consentirà nella prossima fase di controllo una valutazione positiva delle verifiche effettuate ai sensi della normativa vigente e finalizzate alla validazione del progetto da parte del Responsabile del Procedimento”.
Ma qual è esattamente il compito del gruppo Icmq? Innanzitutto le tre linee in questione, per un investimento tra i 250 e i 300 milioni di euro, sono la A (Stazione centrale-via Croce Rossa-via Libertà), la B (Stazione Notarbartolo-piazza Giachery) e la C (viale Regione Siciliana all’altezza di corso Calatafimi-Parco d’Orleans-Stazione Centrale). Sulla linea A in realtà incombe un grosso punto interrogativo dopo che a novembre 2021 il Consiglio comunale ha stralciato il contestatissimo tracciato (che dovrebbe passare anche da via Roma e da via Libertà) dal Piano triennale delle opere pubbliche 2020/2022. Poco male per la Giunta Orlando, che due settimane dopo lo ha reinserito nel Piano triennale successivo, il 2021/2023.
All’epoca l’assessore alla Mobilità Giusto Catania ha affermato che “senza questa tratta, di fatto, l’intera rete tramviaria di Palermo non è sostenibile dal punto di vista economico, ecologico e trasportistico. Non si possono collegare tra loro i depositi di Brancaccio e Borgo Nuovo e non potranno essere collegati col centro città i quartieri di Bonagia, Sferracavallo, Mondello, Villaggio Santa Rosalia, Zen, Cep, la cittadella universitaria, il Policlinico, l’Ospedale Civico e la parte a monte della Circonvallazione”. Peccato che anche il Piano triennale 2021 dovrà passare al vaglio di Sala delle Lapidi (e siamo ormai a fine legislatura) e che al momento l’Amministrazione è impelagata nella delicatissima partita del Piano di riequilibrio.
Tornando alla procedura di verifica, è l’articolo 26 del Codice dei Contratti pubblici che concede alla stazione appaltante la prerogativa di verificare “la rispondenza degli elaborati progettuali ai documenti, nonché la loro conformità alla normativa vigente. La verifica ha luogo prima dell’inizio delle procedure di affidamento” oppure, “nei casi in cui è consentito l’affidamento congiunto di progettazione ed esecuzione, la verifica della progettazione redatta dall’aggiudicatario ha luogo prima dell’inizio dei lavori”. L’obiettivo è accertare “a) la completezza della progettazione; b) la coerenza e completezza del quadro economico in tutti i suoi aspetti; c) l’appaltabilità della soluzione progettuale prescelta; d) presupposti per la durabilità dell’opera nel tempo; e) la minimizzazione dei rischi di introduzione di varianti e di contenzioso; f) la possibilità di ultimazione dell’opera entro i termini previsti; g) la sicurezza delle maestranze e degli utilizzatori; h) l’adeguatezza dei prezzi unitari utilizzati; i) la manutenibilità delle opere, ove richiesta”. In buona sostanza, cioè, la società di verifica non boccia né approva ma valida i progetti per assicurarsi che siano coerenti e precisi ed evitare errori e omissioni che diano adito a contenziosi aumentando i costi e allungando i tempi di realizzazione.
Soddisfatto il sindaco Leoluca Orlando: “Il tram a Palermo si completerà: lo ripeto da tempo e i fatti mi danno ragione. Il secondo rapporto della società di verifica conferma la qualità del progetto e la correttezza delle procedure seguite in questi anni. Adesso l’ultimo passaggio sarà il parere del Ministero delle Infrastrutture che ha finanziato il completamento dell’opera stanziando ottocento milioni di euro”.
Il sindaco ha incluso nel suo ragionamento, anche se la loro realizzazione è ancora un miraggio, altre quattro linee in fase di elaborazione (per una spesa di altri 480 milioni): la D Orleans-Policlinico-Bonagia, la E Croce Rossa-Zen-Mondello, la F Duca della Verdura-via Balsamo (passando dalla Cala) e la G Galatea-Sferracavallo.
Soddisfazione da parte dell’assessore Catania: “Il secondo rapporto del verificatore elimina ogni dubbio sulla validità del progetto tram e cancella tutte le polemiche strumentali che hanno caratterizzato impropriamente questi ultimi mesi. Senza i ritardi, dovuti alle difficoltà degli uffici in fase di pandemia e ai tentativi politici di bloccare l’opera, saremmo già nelle condizioni di espletare la gara. Tuttavia, il tempo perso si potrà recuperare e siamo fiduciosi che l’opera sarà validata nel giro di poche settimane”.
Gaspare Ingargiola