Non è durato il tentativo di riaprire ittico e ortofrutticolo. Caos agli ingressi e tutto bloccato. Amministrazione al lavoro su soluzioni in grado di assicurare i requisiti minimi di sicurezza
PALERMO – Non è andato a buon fine il tentativo di riaprire il mercato ittico e quello ortofrutticolo, dopo pochi giorni di chiusura. Le attività erano state temporaneamente sospese per evitare assembramenti, riorganizzare gli accessi e sanificare gli ambienti nel rispetto dei tre successivi Dpcm emanati dal Governo Conte per contrastare il contagio del nuovo Coronavirus (Covid-19).
All’alba di martedì 17 marzo i rivenditori si sono radunati davanti agli ingressi dei due mercati generali, ma in via Montepellegrino, dove ha sede l’ortofrutticolo, la presenza delle pattuglie di vigili urbani non è bastata a stabilire un minimo di disciplina negli ingressi. La tensione è esplosa e all’indirizzo dei caschi bianchi sarebbero volati, secondo la Cgil, insulti e perfino sputi. Poche ore dopo, il sindaco Leoluca Orlando ha deciso di chiudere il mercato ittico fino a data da destinarsi (su richiesta degli stessi concessionari) e l’ortofrutticolo per altri due giorni.
E pensare che dopo un lungo confronto tra Amministrazione comunale, Forze dell’ordine, Prefettura e concessionari era stato predisposto un apposito piano per la limitazione degli accessi che “dovranno essere controllati e contingentati – assicurava Palazzo delle Aquile in una nota del 15 marzo – e per l’applicazione delle precauzioni e delle prescrizioni igienico sanitarie all’interno delle strutture”.
Il piano, che prevedeva “l’impiego di personale comunale e delle Forze dell’ordine per il controllo degli accessi ed una rigida regolamentazione delle operazioni mercatali interne a opera degli stessi concessionari e sotto la vigilanza delle Forze di polizia”, era stato anche testato lunedì a cancelli sbarrati, tant’è vero che nel pomeriggio Orlando aveva firmato un’ordinanza per la ripresa delle attività di vendita “dopo che il personale della Rap ha provveduto a una sanificazione straordinaria dei locali e in considerazione del fatto che è stato garantito un numero sufficiente di personale di portineria, guardie giurate e personale della Polizia municipale, con la collaborazione dei concessionari, circa l’organizzazione del lavoro per il rispetto delle prescrizioni vigenti soprattutto in materia di assembramenti, distanza interpersonale e precauzioni igieniche”.
Niente da fare. Martedì, al primo tentativo, all’ortofrutticolo sarebbe scoppiato il caos, con la Fp Cgil Palermo che ha parlato infatti di “un’aggressione a sputi e insulti subita dai vigili urbani”. “Esprimiamo solidarietà – hanno dichiarato il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca e il segretario enti locali Fp Cgil Palermo Lillo Sanfratello – ai colleghi del Comando di Polizia municipale oggetto di questa aggressione e condanniamo il gesto. Di fronte a quest’emergenza chiediamo di comprendere che ci sono persone tenute a fare rispettare le prescrizioni previste dai decreti per arginare la diffusione del Coronavirus”.
“Chi è preposto a far rispettare le regole – hanno aggiunto – a tutela e salvaguardia di tutti deve poter lavorare in tranquillità: è inaccettabile che chi non rispetta le regole si scaglia contro i vigili urbani in generale e contro chi, come nei Pronto soccorso o al mercato ortofrutticolo, dove sono previsti ingressi contingentati e il divieto per gli operatori senza partita Iva, si adopera per fare rispettare le regole. Le persone si devono adeguare”.
Il Comando della Polizia municipale ha identificato e denunciato venti persone per violazione dei Dpcm ma ha stemperato i toni precisando che, “sia pure in un clima che in alcuni momenti è stato teso, non vi sono state aggressioni di alcun tipo in danno degli agenti impegnati”.
I mercati, però, restano una fonte di approvvigionamento in tempo di quarantena e la Giunta Orlando vuole studiare un modo per riaprire quantomeno l’ortofrutticolo, “valutato che sia indispensabile garantire l’approvvigionamento alimentare della città, soprattutto in considerazione della grande rilevanza che lo stesso mercato riveste nel settore del fresco venduto con canali diversi dalla Gdo. A seguito di quanto avvenuto, con le difficoltà registrate nel controllo degli accessi, è stato deciso che in via del tutto innovativa e in considerazione della attuale esigenza di contrasto al contagio, dal momento della riapertura saranno del tutto separate le fasi di scarico e di vendita e che quest’ultima non potrà svolgersi se all’interno del mercato siano ancora in corso attività di scarico. Saranno inoltre vagliate ulteriori misure restrittive o di contingentamento”.