Palermo-Padova, il grande ex Biffi: "Ecco le insidie della gara del Barbera"

Palermo, il grande ex Biffi: “Con l’Avellino la svolta. Ecco chi mi ha stupito”

Antonino Lo Re

Palermo, il grande ex Biffi: “Con l’Avellino la svolta. Ecco chi mi ha stupito”

Antonio Licitra  |
martedì 07 Giugno 2022

Domenica sera Palermo e Padova si giocheranno al Barbera la promozione in Serie B. Ai microfoni di QdS.it Roberto Biffi, record man di presenze con la maglia rosanero

Domenica sera Palermo e Padova si giocheranno al Barbera la promozione in Serie B. Un momento storico per entrambe le città e le tifoserie che sognano il ritorno tra i cadetti. Il clima in città è rovente, con i rosanero che però avranno due risultati su tre a favore grazie alla vittoria dell’andata. Roberto Biffi, record man di presenze con la maglia rosanero (372), ha analizzato il momento della squadra di Viale del Fante ai microfoni di QdS.it.

Roberto Biffi

Ti aspettavi questo exploit dopo il terzo posto della regular season?

“Ho sempre ritenuto il Palermo una squadra forte. Magari all’inizio avevano qualche problema in fase difensiva ma ultimamente grazie anche al lavoro svolto da mister Baldini hanno perfezionato questa situazione. In questo momento, sono affidabili e subiscono poco a livello numerico di goal. Nel calcio si sa che se subisci poco  fai tanta strada.”

A tuo avviso, qual è stato il momento decisivo della stagione?

“La partita che secondo me ha dato piena fiducia all’ambiente è stata la vittoria di Avellino. Quella del Partenio è stata una partita importantissima non soltanto per aver vinto contro una pretendente alla vittoria finale, ma ha dato senza dubbio certezze alla squadra ed all’ambiente. A mio avviso, è stata la partita che ha fatto capire a questi ragazzi di essere veramente bravi e che avevano la possibilità di giocarsi fino in fondo le proprie chance così come sta succedendo.”

Chi è stato il giocatore che ti ha colpito maggiormente della rosa di Baldini?

“Sarebbe troppo facile indicare chi fa goal ogni domenica. Secondo me, il giocatore che ha fatto bene e se ne parla poco è Giron che ultimamente sta facendo delle ottime partite insieme a Buttaro, con quest’ultimo che sta sostituendo un campione come Accardi. Indico questi due ragazzi, di cui non si parla spesso ma che fanno il loro dovere in maniera molto egregia.”

Quale insidie può nascondere la gara di domenica?

“Le insidie in queste partite ci sono sempre. A parte nella gara di ritorno contro il FeralpiSalò che dopo aver vinto 0-3 in trasferta era impensabile ribaltare il pronostico. Lo 0-1 di Padova è sicuramente un risultato confortante per la prestazione ma bisogna fare molta attenzione perché i biancoscudati mi sono sembrati una squadra viva, con giocatori importanti a cui bisogna fare molta attenzione, nonostante avessero perso la gara d’andata.  La partita non è ancora assolutamente chiusa, bisogna fare, quindi, molta attenzione e fare leva sull’apporto del pubblico.”

Qual è il ricordo più bello che hai di Palermo a livello sportivo ed umano?

“A livello sportivo è senza dubbio quello di vedere lo stadio pieno. Assistere ad uno spettacolo del genere, quando sei in mezzo al campo e ti appresti ad affrontare 90 minuti di tensione, riempie il cuore. A livello umano, invece, ho sempre amato Palermo fin dal primo minuto quando sono sceso dall’aereo. Ho vissuto 11 anni a Palermo e la definisco una città bellissima dove si vive benissimo e piena di cultura. Invidio i ragazzi che in questo momento stanno passando quello che ho passato io qualche anno fa (ride ndr).”

Guardando al futuro, si parla dell’avvento deli arabi al Palermo. La città può sognare in grande?

Palermo deve sognare in grande a prescindere. Sicuramente, con l’arrivo degli arabi l’ambiente avrebbe una marcia in più sperando che non sia una società satellite ma una società su cui puntino a far crescere i calciatori e la città. Inevitabilmente, avere un capitale importante può aiutare a fare un Palermo sempre più grande e vincente.”

Infine, torneresti al Palermo con un ruolo dirigenziale in società?

“La risposta è scontata. Ho la fortuna di vivere serenamente, però, se mi dovesse chiamare il Palermo accetterei subito al di là del discorso contrattuale. Sarebbe una scelta di cuore ed in tal senso ho già parlato con il presidente Mirri diverse volte e sa come la penso. Non si tratta di un discorso economico, ma di un discorso di amore che ho verso questi colori. Se succederà sarò l’uomo più felice del mondo. In ogni caso, continuerò a tifare il Palermo fino a quando gli occhi mi daranno la luce per vedere la vita. Mai dire mai..”

Antonio Licitra

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