Cecilia, figlia di Rita e nipote di Paolo Borsellino: "La città è cambiata? No, è la mafia che è cambiata, la città non è cambiata”
Un lungo corteo iniziato da Piazza San Domenico e terminato in via D’Amelio. I familiari di Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo Borsellino ucciso il 19 luglio in via D’Amelio con gli uomini della scorta hanno organizzato una marcia insieme agli scout dell’Agesci, ricordando l’impegno che si assunse Paolo Borsellino quando nel ’92 consegnò il testimone proprio agli scout.
Cecilia Borsellino
“In occasione di quel momento – ricorda Cecilia, figlia di Rita Borsellino – vidi mio zio ridere davanti a tanta speranza, davanti agli scout. Quella fu l’ultima volta che lo vidi, quell’evento infatti cadde nei 57 giorni di distanza tra le due stragi.
Lui però uscendo proprio da questa chiesa (San Domenico) era contento di avere visto speranza e passione da parte di tanti giovani.
Il processo sul depistaggio
Sentenza Caltanissetta? La sentenza è scritta su fatti, prove e documenti – dice la Borsellino – mio zio aveva un modo di lavorare particolare, era una persona molto attenta, fare passare tutti questi anni e fare andare tutto in prescrizione è un modo di uccidere il loro modo di lavorare, chiudere un processo per prescrizione è la cosa più terribile che si possa fare. La città è cambiata? No, è la mafia che è cambiata, la città non è cambiata”.
Don Luigi Ciotti
Nel corso dell’evento presente anche Don Luigi Ciotti, presidente di Libera: “’l’80% percento delle vittime innocenti di mafia non conosce la verità e le verità passeggiano per le vie delle nostre città d’Italia. C’è chi sa, c’è chi ha visto e non parla”.