Via libera dei legali del Comune dopo i dubbi sollevati dal Cda dell’azienda di igiene ambientale. Amministrazione e sindacati spingono adesso per velocizzare le procedure in questione
PALERMO – L’Avvocatura comunale ha espresso parere favorevole al passaggio di 94 operai dalla Reset alla Rap.
Il giudizio dei legali si era reso necessario dopo che il Consiglio di amministrazione della partecipata di igiene ambientale aveva sollevato alcune perplessità formali: ovvero che la procedura di mobilità interaziendale potesse entrare in conflitto, anche da un punto di vista giuridico, con un’altra selezione figlia di una vecchia graduatoria del 2016 e che a trasferirsi fossero dipendenti vicini alla pensione o non idonei ai servizi cui la Rap vorrebbe destinarli. Già a suo tempo il vice sindaco Fabio Giambrone aveva chiarito che “le liste del 2016 non sono configurabili come graduatorie concorsuali” e che “la mobilità interaziendale sarà possibile esclusivamente per i lavoratori che non siano prossimi al pensionamento, al fine di garantire un periodo di permanenza in servizio adeguato” ma nel frattempo il trasferimento dei dipendenti dalla Reset, che doveva scattare il primo gennaio, si era impantanato.
Alla notizia del parere dell’Avvocatura, Amministrazione e sindacati sono andati subito in pressing sulla dirigenza di piazzetta Cairoli per chiedere di formalizzare al più presto il passaggio degli operai in un periodo di emergenza totale per la raccolta dei rifiuti. L’insorgere di un focolaio pandemico tra i dipendenti della Rap, infatti, ha fatto aumentare i tassi di assenteismo per paura del virus, mandando in tilt i turni di raccolta con conseguenze ben visibili ad ogni angolo della città: migliaia di tonnellate di immondizia sparse dappertutto e Rap costretta ad affittare ruspe e compattatori dalle ditte private. Insomma, di questi tempi 94 operai servirebbero come il pane.
“Il parere pro veritate dell’Avvocatura – hanno commentato Giuseppe Badagliacca e Nicola Scaglione di Fiadel-Cisal – ha sancito in modo ufficiale e definitivo che la mobilità dei 94 lavoratori da Reset a Rap è valida e ineccepibile, come la Fiadel-Cisal dice da tempo nonostante i soliti profeti di sventura. Adesso non ci sono più alibi: la Rap, in continua emergenza e bisognosa di personale, avvii un passaggio che è a costo zero e a beneficio della città, così da farla tornare subito pulita”.
Per Salvo Barone del sindacato Asia su questa vicenda si è già perso fin troppo tempo: “Era fin troppo scontato – ha scritto su Facebook – che l’Avvocatura comunale si determinasse positivamente sulla mobilità dei 94 lavoratori da Reset a Rap. Adesso però si vada verso il full time dei lavoratori che rimarranno in quella società (la Reset, nda), che per il Comune di Palermo continua ad essere di serie B rispetto alle altre. Mercoledì mattina (stamattina per chi legge, nda), infatti, saremo a Palazzo delle Aquile per manifestare il nostro disappunto per la continua perdita di tempo”.
Già, perché, come fa notare il consigliere comunale Massimo Giaconia di Avanti Insieme, “la Reset, non avendo più sul proprio bilancio il costo di 94 lavoratori, potrà utilizzare le economie per l’aumento delle ore ai lavoratori che rimarranno in organico. Inoltre, come più volte è stato ribadito dal sindaco, nel redigendo bilancio di previsione sarà importante riuscire ad individuare ulteriori risorse per la consortile, al fine di migliorare i servizi che la stessa eroga e allo stesso tempo fare uscire i lavoratori da una condizione di instabilità lavorativa che dura oramai da troppo tempo”.
Anche il sindaco Leoluca Orlando ha chiesto di “procedere senza ritardi”. “Alla luce del nuovo ed ulteriormente chiarificatore parere reso dall’Avvocatura comunale – ha detto – non sussiste alcuna ragione perché Rap non proceda con immediatezza a dare seguito a quanto stabilito dalla Giunta comunale e dalle intese già sottoscritte, avviando l’assunzione del personale Reset destinato al transito interaziendale. Si tratta di personale indispensabile per fare fronte alle tante e urgenti necessità di Rap, la cui carenza di risorse umane è stata ancora una volta sottolineata in queste settimane di emergenza Covid”.