Palermo, passi avanti nel supporto ai senza dimora - QdS

Palermo, passi avanti nel supporto ai senza dimora

Palermo, passi avanti nel supporto ai senza dimora

sabato 18 Gennaio 2020

Si punta su servizi lontani dalla logica dell’emergenza, fondati sul reinserimento sociale. Nel 2019 sono state 194 le persone accolte nelle strutture gestite da Comune e associazioni

PALERMO – Sono 194 le persone senza fissa dimora ospitate nel 2019 nelle strutture per l’accoglienza diurna e notturna gestite dal Comune insieme a un gruppo di istituti e associazioni di volontariato e finanziate dal Pon Metro 2014-2020 con i fondi previsti per i servizi per l’inclusione sociale e le azioni integrate di contrasto alla povertà abitativa. Dei 194 soggetti in questione, 168 sono stati censiti dall’unità di strada della Croce rossa che tutte le sere e per tutto l’anno, dalle 19 alle 23, ha girato la città per soccorrere i clochard.

Certo, la strada da fare è ancora tanta e tutta in salita. Basti ricordare che appena un paio d’anni fa, nell’inverno 2018, Palermo registrava ben tre morti in tre mesi per il freddo e gli stenti. All’epoca fu lo stesso assessore comunale ai Servizi sociali Giuseppe Mattina a denunciare i numeri di quella che era e rimane un’emergenza nazionale: 2.800 senza dimora (che facevano di Palermo la terza città d’Italia dopo Milano e Roma) di cui quattrocento per strada, cinquecento affidati al Comune e il resto accolti da enti e associazioni come la Missione speranza e carità di Biagio Conte o la Caritas.

Il Comune affrontò l’emergenza con un piano da cinque milioni di euro (tra fondi statali e comunitari) che prevedeva dormitori, unità di strada, mense, tavoli di coordinamento con gli enti privati e centri diurni con punti di ascolto, orientamento e presa in carico (che significa non solo fuoriuscita dal disagio abitativo ma anche accompagnamento abitativo e lavorativo). Tra i progetti messi in campo c’era anche la realizzazione di tre poli di housing per l’accoglienza diurna (per un totale di circa 60 posti) e notturna (72 posti) e lo svolgimento di attività di integrazione e presa in carico. A disposizione 2,46 milioni di euro fino al 2021. Il 14 gennaio 2019 sono stati inaugurati i poli Casa San Carlo e Centro Agape mentre il 13 febbraio è stato aperto il terzo polo Casa San Francesco. Il polo San Carlo ha accolto 49 ospiti ordinari e 23 emergenze, il Centro Agape 74 ordinari e 7 emergenze, il polo San Francesco 40 ordinari e 1 emergenza, per un totale, appunto, di 194. Le tre strutture sono rimaste aperte di giorno dalle 10 alle 18 e la sera dalle 19.30 alle 22, salvo deroghe in caso di emergenza freddo.

All’interno di ogni struttura gli ospiti possono trovare un’equipe di quattro educatori, un ausiliare, un avvocato e un tutor. Tra i servizi offerti pasti caldi, doccia, lavanderia e guardaroba ma anche accompagnamento degli ospiti per raggiungere gli obiettivi del “patto per l’autonomia”: la residenza virtuale, l’iscrizione al servizio sanitario nazionale, gli screening medico-sanitari. Gli ospiti, inoltre, sono stati coinvolti in laboratori artistici, di economia domestica, di giardinaggio e cura degli spazi esterni.

Cinquantasette senza dimora, tra maggio e dicembre sono stati dimessi: cinque allontanamenti coatti per mancato rispetto delle regole di convivenza, dieci allontanamenti volontari, otto dimissioni per decorrenza dei termini di accoglienza e inadempienza agli obiettivi del patto per l’autonomia, undici inserimenti presso altri servizi e 23 inclusioni abitative o lavorative.

Tra le associazioni coinvolte Anirbas, PerlaRosa, Apriti cuore Onluso, Centro Padre nostro, Comunità di Sant’Egidio, Cvx Comunità di vita cristiana, Tommaso Natale e dintorni.

“Grazie al Pon e alla indispensabile collaborazione con il Terzo Settore – ha dichiarato l’assessore Mattina – Palermo offre oggi servizi all’avanguardia, lontani dalla logica della mera emergenza e che puntano a realizzare veri percorsi di accompagnamento e inclusione”.

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