Palermo, piano delle opere pubbliche, nuova bagarre in Consiglio - QdS

Palermo, piano delle opere pubbliche, nuova bagarre in Consiglio

Palermo, piano delle opere pubbliche, nuova bagarre in Consiglio

venerdì 24 Settembre 2021

Dopo lo stop di aprile, costato al sindaco la rottura con Italia Viva, il documento è stato riproposto in Aula scatenando altre polemiche sui tempi di realizzazione dei lavori previsti

PALERMO – Altro giro, altro caos. L’Amministrazione Orlando ha presentato per la seconda volta in Consiglio comunale il Piano triennale delle opere pubbliche 2020/2022 e l’elenco annuale 2020, bocciati lo scorso aprile.

All’epoca il voto contrario di Sala delle Lapidi ebbe effetti deflagranti sulla maggioranza: dopo mesi di veleni i renziani di Italia Viva ruppero definitivamente con il sindaco Leoluca Orlando, passando all’opposizione e lasciando il primo cittadino in minoranza. Ebbene, mercoledì il Programma triennale è tornato in Aula scatenando una nuova baraonda quando gli uffici hanno candidamente ammesso che, anche se venisse approvato, nessuna opera pubblica andrebbe subito a gara.

Un’affermazione che ha fatto saltare sulla sedia tutti i consiglieri, a partire dal presidente dell’Assise civica Salvatore Orlando, dato che per mesi gli assessori, lo stesso sindaco e perfino sindacati, associazioni di categoria e ordini professionali avevano sottolineato a più riprese che la bocciatura del Piano triennale avrebbe bloccato opere pubbliche per centinaia di milioni di euro (con il rischio di perdere i relativi fondi), a partire dal tram e proseguendo con l’illuminazione pubblica, le scuole e i cimiteri. E così la Giunta ha deciso di ripresentare il provvedimento in aula senza apportare alcuna modifica.

“Nell’elenco annuale – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Maria Prestigiacomo partecipando alla seduta – ci sono molti progetti già finanziati e allo stadio finale di progettazione. Inoltre, hanno già avuto il parere positivo del Genio civile e sono pronti per essere appaltati, ma non possiamo farlo se non si approva il Programma triennale vecchio. Specifico che il Programma triennale 2021/2023 è già pronto ma potremo portarlo in Giunta solo dopo aver approvato quello dell’anno scorso”.

“Si tratta – ha aggiunto – di un provvedimento urgente. Io stessa mi sono ritrovata a discutere con alcuni dirigenti comunali che hanno scritto usando toni pesanti, contro la mia volontà, per l’approvazione del Programma triennale. Voglio aggiungere che i progetti finanziati da Agenda Urbana sono stati redatti interamente dagli uffici, con grande sacrificio, proprio per accorciare i tempi, utilizzando risorse interne senza dover fare la gara di progettazione. Non possiamo correre il rischio di perdere questi finanziamenti”.

Quando però la parola è passata agli uffici è scoppiato il putiferio: alla precisa domanda del presidente Orlando su quante opere sarebbero andate subito a gara grazie all’approvazione del Piano triennale e dell’elenco annuale 2020, la risposta è stata secca: “Nessuna”. Neppure la tesi che senza l’approvazione del Piano 2020/2023 si potesse procedere all’esame del triennale 2021/2024 ha convinto il presidente Orlando, che ha rimarcato di “aver richiesto a più riprese agli uffici di specificare quale sia la norma che impone di riproporre un vecchio Piano già bocciato prima di poter discutere il nuovo”.

“Io – ha attaccato – non ho trovato alcuna norma in merito. Ho chiesto ai dirigenti e non mi hanno risposto, tranne il ragioniere generale che non ha riscontrato, anche lui, alcuna norma. Gli uffici non hanno citato la norma, né lo ha fatto il segretario generale nel suo parere. Non siamo al bar”.

Parole che hanno scatenato dure prese di posizione da parte dell’opposizione. “Il sindaco – ha tuonato Mimmo Russo di Fdi – ha messo alla gogna mediatica l’intero Consiglio comunale che gli ha bocciato il Piano triennale e lui non poteva fare le tumulazioni al cimitero. È una vergogna per questa Amministrazione, che ormai ha perso l’orientamento. Il sindaco è andato su tutte le televisioni e i giornali, ci chieda scusa, si dimetta e tolga il disturbo. Gli faremo i ponti d’oro se se ne andrà”.

Nella sua controreplica Prestigiacomo ha precisato che gli uffici si riferivano ai tempi tecnici e ha ribadito che l’Amministrazione “è pronta a far partire tutti i progetti dell’elenco annuale 2020” ma l’indomani, ieri, è andato in scena il secondo round con il segretario generale e il ragioniere generale (ma non con il sindaco, come avrebbe voluto invece l’opposizione).

Secondo i massimi burocrati di Palazzo delle Aquile, in buona sostanza, approvare il Piano 2020/2022 sarebbe necessario per rendere operativi gli interventi del 2021 e la norma di riferimento, come spiegato dal segretario Antonio Le Donne, è “l’articolo 5 del Decreto n. 14 del 2018 del ministero delle Infrastrutture, che stabilisce che ‘il programma è redatto ogni anno, scorrendo l’annualità pregressa e aggiornando i programmi precedentemente approvati’. In attesa dell’approvazione del Piano successivo, è possibile avviare, con una speciale procedura, i procedimenti attuativi di alcune opere, ma solo per i Piani triennali approvati. Al momento, però, l’ultimo documento licenziato è quello relativo al 2019/2021 e si potrebbe procedere, a determinate condizioni, soltanto con la seconda annualità di quel Piano, ossia il 2020, in relazione a cui, tuttavia, mancano opere sovvenzionate con importanti programmi di finanziamento come l’Agenda Urbana. Opere che sono invece presenti nel 2020/2022 e che non potrebbero essere attivate senza questo Piano triennale. Per questo è assolutamente necessario approvarlo. Questo non esime poi il Consiglio dall’approvazione del 2021/2023”.

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