Palermo, sotto sequestro 30 chili di tabacchi di contrabbando - QdS

Ai domiciliari, nascondeva oltre 30 chili di sigarette di contrabbando nel garage

Ai domiciliari, nascondeva oltre 30 chili di sigarette di contrabbando nel garage

Redazione  |
venerdì 31 Marzo 2023

Sotto sequestro i tabacchi, per l'uomo scatta la denuncia.

I finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, nei giorni scorsi, nell’ambito del
dispositivo di controllo economico del territorio, hanno sottoposto a sequestro oltre 30 chili di tabacchi lavorati esteri di contrabbando.

Il comando ha agito nei confronti di un cittadino palermitano, ai domiciliari, su disposizione del Tribunale di Milano.

Palermo, sotto sequestro 30 chili di tabacchi di contrabbando

I militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano, durante il quotidiano servizio di contrasto ai traffici illeciti, hanno notato un soggetto intento nel trasporto di alcune stecche di sigarette dal proprio box all’auto.

L’immediato intervento ha consentito di confermare che le sigarette, risultate di contrabbando poiché tutte sprovviste del sigillo di monopolio dello Stato e, in alcuni casi, riportanti le indicazioni in lingua inglese, erano nascoste all’interno di due casse di cartone presenti in un angolo del garage di proprietà del soggetto controllato.

I successivi accertamenti eseguiti dalle Fiamme Gialle hanno fatto emergere come l’uomo si trovasse agli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Milano, con permesso di allontanarsi dal luogo di detenzione esclusivamente per svolgere attività lavorativa.

Sulla base delle risultanze investigative, i militari hanno denunciato il soggetto per contrabbando di tabacchi lavorati esteri ed evasione.

L’attività di servizio si inquadra nell’ambito della costante azione di contrasto al fenomeno del contrabbando di sigarette, fonte di ricchezza della criminalità.

Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare. Pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

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