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Palermo, smaltimento illecito rifiuti edili: perquisizioni per 6 indagati

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Palermo, smaltimento illecito rifiuti edili: perquisizioni per 6 indagati

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martedì 29 Marzo 2022

Un decreto di perquisizione personale e locale e di sequestro, emesso dalla Procura di Termini Imerese è stato eseguito dai carabinieri del Noe di Palermo, nei confronti di sei persone

Un decreto di perquisizione personale e locale e di sequestro, emesso dalla Procura di Termini Imerese è stato eseguito dai carabinieri del Noe di Palermo, nei confronti di sei persone sospettate di aver realizzato una vera e propria attività volta a smaltire illegalmente rifiuti derivanti da attività di demolizione e costruzione provenienti da diversi cantieri edili. Agli indagati viene anche contestato di aver gestito due aree di smaltimento illecito di rifiuti.

Il provvedimento

I provvedimenti rientrano nell’ambito della più complessa attività investigativa denominata “QUATTRO ASSI”, scaturita da una segnalazione di sistematico abbandono di rifiuti speciali e non in un’area rurale del comune di Santa Flavia.

Le indagini hanno consentito di individuare non solo la filiera del ciclo dei rifiuti prodotti dai cantieri edili di Bagheria, Casteldaccia, Altavilla Milicia, Santa Flavia, Palermo, Ventimiglia di Sicilia, le cui ditte consegnavano gli scarti e gli sfabbricidi a uno dei due imprenditori bagheresi indagati, ma anche di accertare che quest’ultimo li smaltiva in totale spregio della normativa ambientale, talvolta reimpiegandoli come materiale da riempimento, altre volte scaricandoli e compattandoli direttamente sul suolo della propria area e di altre aree private site in zone rurali o ancora all’interno di una cava di Belmonte Mezzagno.

La gestione

Oltre ai reati di gestione illecita e combustione illecita di rifiuti, si ipotizza nei confronti degli indagati il reato di inquinamento ambientale. Oggi sono state poste sotto sequestro due aree private a Bagheria, la cava “Valle Fonda” di Belmonte Mezzagno, e sei autocarri. Sono state inoltre perquisite le sedi di sette ditte che gestivano i cantieri comunali. I beni finiti sotto sequestro hanno un valore di 2milioni e mezzo di euro.

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