Nel mirino varie criticità come la gestione di bonus covid pagato solo parzialmente e la mancata stabilizzazione di tutti i contrattisti
Dieci sigle sindacali contestano l’Asp di Palermo.
Nel mirino varie criticità come
la gestione di bonus covid pagato solo parzialmente e la mancata
stabilizzazione di tutti i contrattisti. La nota è a firma di Anaao Assomed,
Cgil Medici, Cgil Fp, Fvm Fials Adms, Cimo, Fesmed, Fedirets Direl, Uil Medici,
Nursing Up e Fials.
Già in estate un ampio fronte
sindacale aveva già attaccato l’azienda e nel corso di un incontro sulle piante
organiche lo stesso assessorato regionale alla Salute aveva preso l’impegno e
indicato all’Asp di aprire alle indicazioni delle organizzazioni sindacali.
L’Asp invece ha disatteso quelle
disposizioni ed è stato rifatto il piano del fabbisogno senza tenere conto
dell’allarme dei sindacati, dicono le organizzazioni dei lavoratori.
Le contestazioni delle sigle sindacali all’Asp di Palermo
Tra le contestazioni ci sono il
parziale pagamento del bonus covid in difformità da contratto e dall’accordo
regionale del giugno 2020, la sospensione delle prestazioni aggiuntive per
l’emergenza covid e la mancata retribuzione di gran parte di quelle effettuate,
la mancata stabilizzazione di tutto il personale contrattista e di tutto il
personale precario medico e sanitario.
E ancora, la mancata prosecuzione
del negoziato sul contratto e per l’affidamento di incarichi del personale
dirigente, arbitrarietà e mancato rispetto del regolamento nei criteri di
mobilità interna. Secondo i sindacati “le problematiche condizionano
notevolmente il buon andamento dell’azione amministrativa e ostacolano il
raggiungimento degli obiettivi in termini di salute per i cittadini, oltre a
non consentire adeguate condizioni di sicurezza per gli operatori
sanitari”. Le sigle lanciano dunque un ultimatum e si apprestano a
proclamare lo stato di agitazione propedeutico ad azioni di sciopero.