Pene pesanti sono state inflitte pure ai genitori, imputati di essere stati a conoscenza degli abusi e di aver taciuto.
Pene tra i 12 e i 16 anni per il processo in rito abbreviato conclusosi a Palermo per lo stupro di due sorelle abusate da nonno e zio per anni. Oltre a loro erano coinvolti nella vicenda pure i genitori, imputati in quanto erano ritenuti a conoscenza dei fatti e nonostante ciò hanno omesso di denunciare, tacendo.
I responsabili della violenza sessuale, già in carcere, sono stati condannati a 16 anni, mentre padre e madre delle due sorelle sconteranno 12 anni e 12 anni e 8 mesi.
L’incredibile vicenda e il terribile stupro
A condurre le indagini, circa un anno fa, la compagnia dei carabinieri di Monreale che confermò l’abuso di nonno e zio alle due bimbe di nemmeno di 10 anni, con la copertura dei genitori che non hanno mai raccontato quanto accadeva alle forze dell’ordine, pur essendo a conoscenza dei fatti. I due stupratori vennero accusati di violenza sessuale di gruppo e lesioni personali con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di parenti, con abuso di autorità e nei confronti di minori di 10 anni. A far partire l’inchiesta la segnalazione di una delle due sorelle che aveva raccontato a scuola che quando aveva 9 anni il nonno e lo zio abusavano di lei. Le violenze subite sono state successivamente confermate anche dall’altra sorella.
Il racconto raccapricciante
“Quando mi ha trovato mio padre mi ha chiesto perché piangevo e io ho detto che mio nonno e mio zio mi hanno fatto questo. Mio padre si è arrabbiato tantissimo sia col nonno che con lo zio.
Poi non l’ho detto più a nessuno. Ma poi è successo di nuovo e di nuovo. Io poi ho detto basta”, ha spiegato agli inquirenti una delle due ragazzine. “Tutta la famiglia sa di questa cosa – aveva voluto precisare – Il nonno non l’ho più visto dal mio compleanno. Quel giorno ho festeggiato il mio compleanno con torta, palloncini e i regali. C’era tutta la mia famiglia e i nonni, anche questo nonno. Questa cosa è capitata anche altre volte”.
sono favorevole all’ergastolo o in alternativa alla castrazione chimica