Duro botta e risposta tra il candidato a sindaco di Pd, M5s e orlandiani e assessore Sala. L’intervento a gamba tesa sulla “vergogna” delle bare accatastate non è andato giù all’Esecutivo
PALERMO – L’emergenza sepolture al cimitero dei Rotoli fa litigare la Giunta Orlando e il candidato sindaco del centrosinistra Franco Miceli. L’architetto sostenuto da Pd, M5s e orlandiani ha rilanciato sui social il progetto di un nuovo cimitero metropolitano e ha descritto l’emergenza come una “vergogna” e una “vicenda dolorosissima”. L’assessore ai Cimiteri Antonino Sala, candidato al Consiglio comunale col Pd proprio a sostegno di Miceli, però ha replicato a muso duro: “Demagogia che mi lascia esterrefatto”.
Il lungo post di Franco Miceli su Facebook
A dare fuoco alle polveri ci ha pensato Miceli che su Facebook ha analizzato la vicenda in un lungo post: “Le bare accatastate sono una ferita aperta – ha scritto – e finché l’ultima bara non sarà sepolta nessun assessore, tecnico dell’area, dipendente e dirigente andrà in ferie. Serve una soluzione concreta, immediata e definitiva. Un nuovo cimitero metropolitano e la gestione immediata dell’emergenza. La vicenda cimiteriale di Palermo è dolorosissima per tutti i palermitani e le palermitane. Una vergogna che fa particolarmente male perché a subire l’attesa sono le famiglie meno abbienti della città, quelle che non si sono potute permettere l’acquisto di una sepoltura”.
Per il candidato sindaco ci sono stati “difetti di pianificazione, certo, ma anche le conseguenze di un sistema clientelare che le inchieste giudiziarie hanno scovato e smantellato”. Tra le soluzioni per risolvere i “difetti di pianificazione” Miceli ne ha elencate alcune già presenti nei diversi cronoprogrammi dell’Amministrazione comunale ma che, ha sottolineato, “porterò avanti con maggiore forza e concretezza”.
Soluzioni che, per dovere di cronaca, Sala sta provando, seppur faticosamente, ad attuare: tra le altre cose Miceli ha menzionato, per esempio, la realizzazione di “un nuovo cimitero metropolitano. Sono stanziati già 12 milioni e mezzo di euro. E allora individuiamo subito l’area che deve servire in chiave metropolitana per un nuovo grande camposanto, moderno e con un sistema evoluto di monitoraggio delle disponibilità, che deve essere realizzato nel minor tempo possibile anche in project financing”.
Il problema è che a ottobre 2021 la Giunta regionale ha cancellato uno stanziamento di 15 milioni del Fondo di sviluppo e coesione che la Commissione Bilancio dell’Ars aveva destinato proprio al primo lotto del nuovo camposanto da costruire a Ciaculli. Con una direttiva l’assessore Sala e il sindaco uscente Leoluca Orlando hanno reindirizzato i 15 milioni per un impianto subito operativo (12,5 milioni), 1.200 loculi prefabbricati ai Rotoli (2 milioni) e l’allacciamento fognario (500mila euro) che consentirà di sbloccare il nuovo forno crematorio. Tra gli altri interventi individuati da Miceli anche l’installazione di 424 loculi prefabbricati in realtà non è una novità: la gara è già stata espletata a febbraio e sono arrivate 52 offerte, che la commissione di gara sta analizzando. Al contrario, è vero che i Rotoli sono senza forno crematorio da più di due anni e che il nuovo campo di inumazione non ha ancora visto la luce.
L’intervento a gamba tesa di Miceli non è andato giù a Sala
In ogni caso, l’intervento a gamba tesa di Miceli non è andato giù a Sala, che ha replicato senza andare per il sottile: “Sull’emergenza cimiteri a Palermo in tanti fanno demagogia, senza sapere neanche di cosa parlano. Spiace che perfino Franco Miceli, candidato sindaco del centrosinistra, cada in questo errore dimostrando di preferire i fantasiosi proclami alle risposte concrete, pur essendo il candidato sindaco delle forze politiche che governano la città. Sarebbe bastata una telefonata”.
“Da assessore, da consigliere comunale e da candidato nel Pd – ha aggiunto – sono rimasto esterrefatto nel leggere le dichiarazioni di Miceli. Da mesi sono personalmente al lavoro su questa emergenza e posso dire, grazie al lavoro fatto col sindaco Orlando e con gli uffici, di aver gettato le basi per soluzioni di lungo e medio termine: il progetto per un nuovo cimitero che preveda i campi di inumazione, l’informatizzazione delle pratiche, la mappatura del cimitero dei Rotoli, la gara per il forno crematorio, solo per citarne alcune. Nessuno mette in dubbio che le bare in deposito siano una ferita aperta, ma per sanarla servono idee concrete e non proclami”.
“Chi si candida a governare la città dovrebbe informarsi bene prima di parlare”
“Chi si candida a governare la città – ha concluso – dovrebbe informarsi bene prima di parlare e avrebbe saputo che l’area del nuovo cimitero è già stata individuata, che un project financing è stato respinto e che le ferie sono un diritto previsto dal contratto dei dipendenti pubblici e nessuno può negarle, senza considerare il fatto che il sottoscritto si occupa di cimiteri anche il sabato e la domenica”.
La controreplica di Miceli
A stretto giro di posta è arrivata la controreplica di Miceli, che ha provato a smorzare un po’ i toni: “Le bare insepolte al cimitero dei Rotoli – si legge in una nota – sono una ferita per la città di Palermo e per noi è una priorità assoluta uscire in tempi brevissimi da questa emergenza, pur sapendo che una soluzione definitiva la si avrà solo con la costruzione di un nuovo camposanto. Siamo perfettamente a conoscenza dello sforzo che l’assessore Sala, non a caso stimato da maggioranza e opposizione, sta compiendo da mesi per sanare questa incresciosa situazione ma l’indignazione dei nostri concittadini è sacrosanta ed esige impegni precisi da parte di chi si candida a governare la città di Palermo. Non ci sono dubbi che il sindaco potrà contare sulla cooperazione e il massimo impegno dei dipendenti comunali per restituire dignità alla nostra città”.