Puntata speciale di Qds Pausa Caffè in esterna, nella splendida location della Tonnara Florio, in cui con Giovanni Pizzo troviamo Chico Paladino Florio, erede della famiglia Florio e imprenditore.
Puntata speciale di Qds Pausa Caffè in esterna, nella splendida location della Tonnara Florio, in cui con Giovanni Pizzo troviamo Chico Paladino Florio, erede della famiglia Florio e imprenditore.
«Ho avuto la fortuna di girare il mondo e tornando a Palermo faccio sempre il confronto tra le nostre potenzialità e quelle che trovo all’estero, rendendomi sempre più conto che la differenza stia proprio nel modo di sfruttare le possibilità che abbiamo.
La storia dei Florio è emblematica in questo senso – ha precisato Chico paladino Florio – Nel periodo a cavallo tra il 1800 e il ‘900, in cui Palermo veniva chiamata la “piccola Parigi” e il mondo intero transitava da qui. Palermo oggi è una città in cui quando qualcuno ha successo si tende a distruggerlo, quando i Florio invece, malgrado fossero sempre in competizione all’interno del mercato economico locale e internazionale, aiutavano le aziende più deboli, finanziavano anche la concorrenza perché è anche grazie alla concorrenza che è possibile migliorare i propri prodotti. Questo tipo di mentalità ha permesso ai Florio di crescere economicamente e culturalmente, così come tutto il territorio».
«“Casa Florio” oggi è un’associazione culturale che stiamo trasformando in Fondazione e il suo obiettivo è quello di proteggere il nome Florio, perché negli anni molti ne hanno abusato senza essere neanche autorizzati – racconta ancora l’erede palermitano – Soprattutto, però, vogliamo raccontare un periodo che deve ricordarci una nostra identità di cui da siciliani possiamo essere fieri.
Casa Florio nel 1800 era la società che gestiva tutti gli affari di famiglia, noi l’abbiamo ricreata e oggi cerca di valorizzare l’identità siciliana attraverso la storia dei Florio, per mandare un messaggio soprattutto ai giovani che scappano da questa terra pensando che qui non ci sia nulla, ma non è vero, è necessario cambiare prospettive».
Sonia Sabatino