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Palermo, falsi invalidi, truffa all’Inps, sequestro da un milione di euro

Palermo, falsi invalidi, truffa all’Inps, sequestro da un milione di euro
Un fermo immagine tratto da un video della guardia di finanza di Palermo, 22 luglio 2021: Avrebbero utilizzato diverse società cartiere per emettere fatture false e far spostare i dipendenti per realizzare un giro di fatture false da 16 milioni di euro, un’evasione di circa 4 milioni e mezzo di euro ed esposizioni all’erario di un’azienda poi fallita per 22 milioni di euro. Sono i numeri dell’operazione della Guardia di Finanza del comando provinciale di Palermo Vanish Vat, sparizioni delle partite Iva, che ha portato agli arresti di cinque persone che operavano nel trasporto merci nel capoluogo siciliano su ordine del Gip del Tribunale di Palermo. Francesco Gambino, di 55 anni è finito in carcere, 4 agli arresti domiciliari: Francesco Paolo Sanzo,47 anni, Eugenio Leticia, 52 anni, Giuseppe Teresi, 50 anni, Giampiero Anello, 51 anni. Sono tutti indagati a vario titolo per associazione a delinquere, emissione e utilizzo di fatture false, omesso versamento di ritenute, indebita compensazione di crediti fiscali inesistenti e bancarotta fraudolenta. Con lo stesso provvedimento il Gip ha disposto il sequestro preventivo di 4 milioni e 428 mila euro che corrisponde all’ammontare dell’evasione d’imposta accertata. ANSA/GUARDIA DI FINANZA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

La truffa sarebbe stata commessa con la complicità di 11 medici di famiglia

Beni per un valore di circa un milione di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Palermo ad Antonino Randazzo, 58 anni, arrestato dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria del capoluogo siciliano a gennaio dello scorso anno nell’ambito dell’operazione “Igea”.

Operazione Igea e le truffe dei falsi invalidi comunicate all’Inps

Il blitz fece luce su un sistema ben collaudato che consentiva a persone sane o con lievi patologie di ottenere le pensioni di invalidità dell’Inps dietro il pagamento di cospicue somme di denaro.

Le Fiamme gialle hanno dato esecuzione a un provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale d Palermo su richiesta della locale Procura.

Le indagini avevano svelato un modus operandi consolidato negli anni

“talmente collaudato da indurre gli interlocutori di Randazzo – spiegano gli investigatori – a ritenere che il ricorso ai servizi illeciti offerti dall’uomo fosse l’unico modo possibile per ottenere le agognate prestazioni previdenziali”.

Randazzo è stato rinviato a giudizio per traffico di influenze illecite, falsità ideologica, truffa ai danni dello Stato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e impiego di denaro di provenienza illecita insieme a altre 17 persone.

Il procedimento è in fase dibattimentale dinanzi al Tribunale di Palermo

Dopo le indagini di carattere penale, i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria sono stati delegati dall’Autorità giudiziaria all’esecuzione di mirati accertamenti patrimoniali, scoprendo “disponibilità finanziarie e patrimoniali assolutamente incompatibili con la capacità reddituale ufficialmente dichiarata da Randazzo, riconosciuto socialmente pericolo ai sensi della normativa antimafia”.

Sono state così sequestrate 23 polizze assicurative ramo vita per un controvalore di circa 830.000 euro, 9 rapporti bancari con un saldo attivo di circa 160.000 euro, un autoveicolo del valore di circa 20.000 euro e denaro contante per circa 62.500 euro.