Palermo, un 2 giugno pieno di “speranza e azione” - QdS

Palermo, un 2 giugno pieno di “speranza e azione”

Palermo, un 2 giugno pieno di “speranza e azione”

mercoledì 03 Giugno 2020

Una Festa della Repubblica piena di significato quella di ieri, punto di ripartenza per tutto il Paese. Il prefetto Forlani: “Ci sono tanti problemi, ma ognuno di noi è un pezzo della soluzione”

PALERMO – Una cerimonia “nel rispetto delle disposizioni impartite in ragione dell’emergenza Covid-19 e con osservanza delle esigenze di distanziamento sociale e delle altre misure di contenimento, finalizzate a evitare assembramenti”. Questo è stato, anche nel capoluogo Siciliano, il 2 giugno, 74° anniversario della Fondazione della Repubblica italiana.

La prima Festa della Repubblica a Palermo per il neo prefetto Giuseppe Forlani, che dopo aver deposto una corona commemorativa al Monumento ai Caduti, all’ingresso del Teatro Massimo, alla presenza delle autorità civili e militari, ha dato lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Forlani ha poi dedicato parte del suo intervento al difficile momento del Paese e a ciò che sarà necessario fare per ripartire. “A settembre – ha detto – la scuola deve potere riprendere. I nostri ragazzi devono potere tornare a scuola, perché è un elemento fondamentale per la rinascita e per la ripresa. Riguarda tutta Italia, ma a Palermo è ancora più importante”.

Per il rappresentante del Governo, dal punto di vista sanitario “la situazione, con i bollettini che arrivano a zero contagi, è sotto controllo. L’aspetto più difficile, adesso, è quello di essere pronti”.

“Tutti gli organismi – ha precisato – parlano di prontezza e di capacità di risposta e noi dobbiamo fare tesoro anche del dolore e delle difficoltà di questi mesi per mettere in sicurezza tutto il sistema. Bisogna avere un sistema di allertamento rapido, come facciamo quando c’è per esempio allerta meteo. In altre parole, bisogna capire quando c’è un focolaio e riuscire a isolarlo senza lasciare da parte nessuno”.

Poi, Forlani ha puntato l’attenzione in particolare su Palermo e su come la città dovrà trovare la propria strada per venire fuori da una pesantissima crisi economica, tragica eredità della pandemia. “In questa città – ha detto – oltre alla mafia ci sono tanti altri problemi, ma ciascuno di noi è un pezzo della soluzione. Il prefetto deve esser un ‘facilitatore’ della collaborazione tra le istituzioni. La nostra Repubblica è articolata e ognuno ha delle responsabilità. Noi dobbiamo riuscire a superare le difficoltà insieme: questo è il senso della leale collaborazione, il senso della Repubblica, insomma. Impegnarsi di fare fino in fondo il proprio dovere”.

“Palermo – ha concluso il prefetto – è una città complessa per tante ragioni. E credo che una di esse sia la mafia, causa dei problemi di sviluppo di questa società. Ma grazie al lavoro enorme che è stato fatto in questi anni ci deve essere maggiore fiducia nella prospettiva. Il Capo dello Stato Mattarella ci ha proprio invitati ad avere speranza e azione”.

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