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Palermo, l’accusa degli studenti no green pass “Noi discriminati”

Palermo, l’accusa degli studenti no green pass “Noi discriminati”
Università di Palermo

La paura di ripercussioni in sede di valutazione da parte dei professori, l’accusa aperta di discriminazioni perpetrate contro gli stessi studenti. La secca replica: “Non è affatto vero”

Una lettera firmata genericamente dagli “studenti dell’Università di Palermo contro il Green Pass”, rigorosamente anonima, ma dai contenuti ben espliciti, chiari, lapidari: la paura di ripercussioni in sede di valutazione da parte dei professori, l’accusa aperta di discriminazioni perpetrate contro gli stessi studenti durante gli esami perché “privi di vaccino”.

Questo, a grandi linee, quanto pervenuto il 4 Ottobre scorso ai docenti dell’Ateneo palermitano, in un numero considerevole di oltre 400, a cui, pronta, è seguita la replica del Rettore Fabrizio Micari, sulla necessaria applicazione delle norme anticontagio in vigore e sull’importanza, in tale direzione, dello strumento principe del Green Pass.

Un messaggio chiaro, trasparente e assolutamente personale, al di là di qualsiasi indefinitezza, un parere non isolato, appoggiato con veemenza, tra le altre, da due voci universitarie appartenenti al corpo docente, che hanno voluto rilasciare al Quotidiano di Sicilia le loro accorate dichiarazioni: Giovanna Perricone, docente a contratto di Scienze psicologiche, pedagogiche, dell’esercizio fisico e della formazione e Antonio Cascio, ordinario di Malattie Infettive presso l’Università degli Studi di Palermo.

Professoressa Perricone, quale messaggio vuole lanciare a fronte della lettera pervenuta in Ateneo e che da giorni fa discutere docenti e studenti?

“Guardi, sarei tentata di non rilasciare alcuna dichiarazione, sono infatti molto arrabbiata – replica Perricone – Questa storia delle discriminazioni è assurda, infondata e anche irriverente, a parte che gli esami non sono ancora iniziati. Noi docenti applichiamo la legge, da questo punto di vista mi allineo assolutamente con quanto detto dal Rettore pubblicamente. Questa è la mia linea di pensiero, sono molto convinta di ciò, e non aggiungerò altro”.

Una linea comune, sostenuta, dal punto di vista proprio dell’infettivologo, dal Prof. Antonio Cascio, peraltro recentemente vittima di violente aggressioni verbali da parte di alcuni no-vax.

Professore Cascio, quale il suo messaggio in relazione a tale spiacevole vicenda che ha colpito l’Ateneo?

“Gli studenti non vaccinati non mi risulta che siano stati discriminati e non lo saranno, dovranno però esibire il green pass: questo per garantire la sicurezza di se stessi e della comunità. Si tratta di un atto necessario e scientificamente fondato, in pura applicazione della legge governativa, da non mettere in discussione, né adesso, né in futuro. Spero che gli studenti comprendano questo fondamentale requisito di civiltà e contrasto all’epidemia”.

E in attesa dell’evoluzione di tale controversa vicenda legata all’Ateneo il monito va insieme alla salvaguardia della salute collettiva, al tranquillo e proficuo proseguimento delle lezioni accademiche per l’anno in corso e al pacifico incontro tra docenti, studenti e rappresentanti dei vertici dell’Università del capoluogo siciliano.

Angela Ganci