L’aspirante consigliere comunale, il 28 maggio, avrebbe incontrato il mafioso e gli avrebbe chiesto il sostegno alle elezioni di domenica prossima
Nuovo arresto a Palermo per voto di scambio alle elezioni comunali. A finire in manetta Francesco Loombardo, candidato di Fdi al Consiglio comunale.
Con lui arrestato anche il boss mafioso di Brancaccio Vincenzo Vella. Secondo le indagini della Direzione investigativa antimafia, coordinate dal procuratore aggiunto Palo Guido, lo scorso 28 maggio i due si sarebbero incontrati e Lombardo avrebbe chiesto al boss il sostegno alle elezioni.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Due giorni fa per lo stesso reato erano finiti in cella un candidato al consiglio comunale di Forza Italia e un costruttore mafioso.
Chi è Francesco Lombardo
L’esponente di FdI, Lombardo, è un ex consigliere comunale di Villabate, paese alle porte di Palermo, e il boss di Corso dei Mille, Vincenzo Vella, arrestato con lui, era stato condannato recentemente a 20 anni, ma era libero per un cavillo: la Corte d’appello nel 2021 aveva annullato infatti la sentenza per un vizio di forma.
Per entrambi adesso è scattata la misura della custodia cautelare in carcere. Il trojan, come nel caso del boss arrestato due giorni fa, il costruttore fedelissimo di Riina, Agostino Sansone, insieme al candidato consigliere di FI, era nel telefono di Vella. Lo scorso 28 maggio Lombardo, secondo quanto ricostruito dalla procura, sarebbe andato a trovare il boss nella sua bottega di ortofrutta per chiedere sostegno elettorale.
Arresto Lombardo, come è nata l’inchiesta
Il tutto sarebbe nato da un trojan piazzato nel telefono del boss, da poco scarcerato per un cavillo dopo una condanna a 20 anni per associazione mafiosa.
La polizia ha immediatamente trasmesso l’intercettazione alla Procura che ha chiesto al gip la custodia cautelare in carcere per entrambi. Una inchiesta svolta in tempi serratissimi come quella che due giorni fa ha portato in cella il candidato di Fi al Comune Pietro Polizzi e il costruttore mafioso Agostino Sansone. Identiche le accuse per i 4 indagati: scambio elettorale politico-mafioso.
Fdi: “Noi parte civile”
«Sul caso Lombardo Fratelli d’Italia ha già dato mandato ai propri legali di costituirsi come persona
offesa dal reato riservandosi di costituirsi parte civile qualora l’ufficio della Procura eserciti l’azione penale. Chiunque si avvicini a Fratelli d’Italia deve sapere che la criminalità organizzata è il nostro primo nemico». Lo comunica in una nota Fratelli d’Italia.