Palinuro per raccontare e rappresentare la condizione dell'uomo - QdS

Palinuro per raccontare e rappresentare la condizione dell’uomo

redazione

Palinuro per raccontare e rappresentare la condizione dell’uomo

Vittorio Sangiorgi  |
venerdì 30 Dicembre 2022

Un dialogo metaforico, a tratti surreale e con evidenti rimandi al teatro dell’assurdo

Palinuro
Autore: Roberto Morpurgo
Il Convivio Editore
pp. 48; 9,00 euro

Palinuro, incantevole stazione balneare cilentana che deve il suo nome al leggendario nocchiero di Enea, e il Monte Conero, affascinante vetta marchigiana che svetta sulla costa del mar Adriatico, sono i protagonisti della pièce teatrale di Roberto Morpurgo.

L’opera, intitolata appunto Palinuro, è imperniata su un dialogo tra due coppie di personaggi. Un dialogo metaforico, a tratti surreale e con evidenti rimandi al teatro dell’assurdo, ma che allo stesso tempo affonda le sue radici in concetti e ragionamenti propri della vita umana, del divenire di tutti i giorni.

Fondamentali, nel meccanismo narrativo, il concetto della specularità, il gioco degli opposti e la dialettica che si instaura tra di essi, in un’alternanza di incontri e di scontri, di attrazione e di repulsione. E, d’altra parte, Palinuro e Monte Conero altro non sono che due opposti: uno si affaccia sul mar Tirreno, l’altro sul mar Adriatico.

Le loro caratteristiche intrinseche, quelle cioè che li rappresentano alla perfezione, fanno sì che questi siano i luoghi perfetti per ambientare il gioco dei doppi scaturito dalla penna di Morpurgo – scrittore di poesie, aforismi, saggi ed appassionato di filosofia, cinema, teatro – che “riversa” in quest’opera snella ma intensa tutto il suo percorso culturale e professionale.

Il dialogo di “Palinuro” rimane aperto e senza soluzioni, perché la chiusura della pièce non dà risposte, è enigmatica e misteriosa. Un esito già scritto visto che, probabilmente, l’indagine dell’inconscio e del surreale è l’elemento principale dell’opera. Da questa indagine scaturisce, poi, una profonda riflessione sull’uomo contemporaneo, sulle sue “lotte quotidiane” e sulla sua capacità di resistere, di conservarsi. Ma anche una riflessione sulla solitudine, declinata in ogni sua forma, e sull’opposizione “estrema” e definitiva, quella tra vita e morte.

Ad un’analisi più profonda e capace di superare i suoi “confini”, Palinuro si rivela come una tessera di quel grande, immenso mosaico artistico-letterario che si propone di raccontare e rappresentare la condizione dell’uomo. Un mosaico irrimediabilmente ed inevitabilmente incompleto, perché certe domande rimarranno ancora a lungo senza risposte.

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