Milano, 1 dic. (askanews) – “Quella del 2025, sull’Etna, sarà ricordata come un’annata molto positiva, tra le migliori degli ultimi decenni”. A dirlo è Serena Costanzo, agronoma ed enologa di Palmento Costanzo, descrivendo una vendemmia che sul versante Nord del vulcano si presenta come una delle più regolari e convincenti degli ultimi anni. La Cantina ha concluso nelle scorse settimane le operazioni nelle diverse parcelle, tra cui quelle di Passopisciaro, dove si trova il quartier generale dell’azienda, e ha tracciato un quadro che restituisce equilibrio climatico, maturazioni omogenee e buoni livelli qualitativi.
Costanzo ha spiegato che “le stagioni si sono succedute in maniera equilibrata: il ciclo fenologico delle viti è stato costante, merito di una primavera piovosa ma con temperature nella norma, che ha permesso di affrontare i picchi di caldo dell’estate siciliana senza particolari criticità, grazie alla riserva idrica accumulata”. Le condizioni di agosto, descritto come un mese “tutto sommato fresco”, hanno favorito un’ulteriore regolarità nella maturazione, mentre “nonostante le grandinate di inizio settembre, la salute delle uve non è stata compromessa e la qualità degli acini è stata molto alta”.
La varietà che più ha beneficiato di un andamento così definito è stata il Carricante, per il quale la resa è risultata superiore del 60% rispetto allo scorso anno. La raccolta, condotta interamente a mano, è iniziata a inizio ottobre, in linea con il profilo tardivo tipico delle vendemmie etnee. Per Palmento Costanzo questa uva rappresenta un elemento centrale nella produzione del “Bianco di Sei” e dei cru come “Contrada Cavaliere”. Secondo Costanzo, il vitigno mostra oggi “un profilo organolettico di grande equilibrio” che lascia presupporre una vinificazione di qualità.
Buoni segnali arrivano anche dal Nerello Mascalese, vendemmiato per la base del Metodo Classico Brut il 29 agosto e successivamente, a metà ottobre, per i rossi. Costanzo ha rilevato come “gli acini sani e ben maturi promettono di dare vita a vini di grande carattere, intensità e potenziale di longevità”, riferendosi sia al “Nero di Sei”, prima etichetta prodotta dalla Cantina nel 2011, sia al “Contrada Santo Spirito Rosso”, diventato negli anni uno dei riferimenti della Doc etnea.
La fondatrice e titolare della Cantina, Valeria Agosta, ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti. “La vendemmia di quest’anno è stata molto soddisfacente: il Nerello Mascalese e il Carricante raccolti presentano grande qualità e siamo convinti che la loro evoluzione futura in cantina ci permetterà di produrre vini indimenticabili” ha spiegato, sottolineando la filosofia che guida l’azienda. “La nostra volontà è di essere sempre ‘Rigorosamente Etna’, interpretando con fedeltà la Muntagna e i suoi continui cambiamenti”.
Palmento Costanzo è una realtà vitivinicola nata nel 2010 in Contrada Santo Spirito a Passopisciaro dove la famiglia Costanzo ha recuperato un antico palmento ottocentesco trasformandolo nel cuore produttivo dell’azienda. I vigneti si estendono per circa 18 ettari, distribuiti fra diverse contrade e posti tra i 600 e gli 800 metri di altitudine, su terrazze sorrette da muretti in pietra lavica dove sopravvivono anche viti prefillossera coltivate ad alberello e sostenute da pali di castagno. La produzione annuale si aggira intorno alle 75mila bottiglie, ottenute esclusivamente da varietà autoctone: Carricante e Catarratto per i bianchi, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio per i rossi. L’antico palmento convive oggi con una cantina moderna costruita secondo principi di bioarchitettura e progettata per permettere vinificazioni separate per parcella, con l’obiettivo di restituire fedelmente le caratteristiche dei suoli lavici che definiscono il territorio etneo.
Foto di Fabio Florio

